Ispirato alla SCUOLA DI SAGGEZZA fondata da HERMANN KEYSERLING a Darmstadt nel 1920, il Blog propone le iniziative culturali organizzate dalla omonima Associazione Culturale Il blog é agganciato all'omonimo canale Youtube contenente i video Hangout dei webinar gratuiti periodici organizzati da Sabato Scala e dalla sua compagna Fiammetta Bianchi con lo scopo di costruire, partendo dall'ideale della Saggezza, le fondamenta per un radicale rinnovamento dell'umanità .

lunedì 25 maggio 2020



La Congiura degli Arcadi: SAUL - L'ultima lettera

L'ultimo romanzo di Sabato Scala


Una inaspettata scoperta archeologica nel Nord Europa, porta alla luce, insieme ad alcune sepolture giudaiche, un vaso contenente tre rotoli in lingua aramaica accompagnato da misteriosi oggetti. A indagare sul primo dei manoscritti, dal quale emerge una versione mai narrata della controversa figura di Paolo di Tarso, é il frate archeologo Basil Pinker. Tra antiche organizzazioni segrete, rituali iniziatici, messaggi nascosti in famose opere d’arte, sullo sfondo della Roma dei primi del 900, la minuziosa ricostruzione di fatti e delle prove da parte dell’archeologo rischia di minare le fondamenta della Chiesa.


giovedì 25 aprile 2019

I Terapeuti. De Vita Contemplativa - Filone di Alessandria

[1] Il trattato appena concluso riguardava gli Esseni, ovvero una setta che si proponeva con zelo di vivere una vita attiva eccellente in ogni suo aspetto (o, se è il caso d'usare un'espressione meno perentoria, in quasi ogni suo aspetto). Ora, seguendo l'ordine richiesto dal mio lavoro, dirò quanto è necessario su coloro che hanno abbracciato la vita contemplativa, senza aggiungere nulla di mio per abbellire, cosa che di solito fanno tutti i poeti e gli storici quando v'è scarsità di begli aneddoti: io invece, senza fingere, mi atterrò alla pura verità, ben consapevole che di fronte ad essa anche il più esperto oratore cesserebbe di parlare. Occorre tuttavia continuare a lottare e a combattere: la grandezza della virtù di questi uomini, infatti, non deve ridurre al silenzio chi reputa giusto che nessuna azione bella sia taciuta.
[2] La scelta di tali filosofi appare subito chiara dal loro nome: essi si chiamano θεραπευταί e θεραπευτρίδες e questa loro denominazione, che deriva dal verbo θεραπεύω, è ben adeguata per due ragioni: esercitano infatti una terapia medica più nobile di quella praticata in città, poiché quest'ultima cura soltanto i corpi mentre quella anche le anime, afflitte da mali gravi e difficilmente curabili, mali che furono originati da piaceri e desideri e sofferenze, paure, ambizioni, follie, ingiustizie e da una quantità inesauribile di altre passioni e vizi; inoltre, essi furono educati a servire l'Essere secondo la natura e le sacre leggi; e l'Essere è più grande del Bene e più puro dell'Uno, ed ha un'origine più antica della Monade.
[3] Chi, fra quanti professano pietà religiosa, è degno d'esser paragonato ad essi? Forse coloro che onorano gli elementi, terra, acqua, aria, fuoco? Elementi a cui alcuni diedero un nome, altri un altro: il fuoco fu denominato Efesto dal termine "accensione", credo; l'aria Era, perché è sollevata ed elevata in alto; l'acqua Posidone, certamente perché suggerisce l'idea del bere, la terra Demetra, perché sembra sia la madre di tutti, vegetali ed animali.
[4] Ma questi nomi sono invenzioni dei sofisti, mentre gli elementi sono materia priva di vita e da se stessa incapace di movimento, sottomessa all'Artefice per quanto riguarda tutte le specie di forme e qualità.
[5] Si vorrà forse paragonare ai Terapeuti coloro che adorano i corpi celesti, formati dagli elementi, il sole, la luna o tutti gli astri fissi o vaganti o il cielo intero e l'universo? Anche questi tuttavia non hanno avuto origine da se stessi, ma da un demiurgo perfettissimo nella sua sapienza.
[6] O, ancora, coloro che adorano i semidei? Ma questo concetto è perfino degno di derisione; infatti, come potrebbe lo stesso individuo essere immortale e mortale? Si aggiunga che anche la causa della loro nascita è riprovevole, piena di un'intemperanza giovanile che i loro adoratori osano empiamente ascrivere alle potenze divine e beate: proprio gli esseri, infatti, che non sono toccati da alcuna passione e godono di perfetta beatitudine si sarebbero uniti alle donne mortali, presi per esse da folle amore.
[7] Sono forse paragonabili ai Terapeuti coloro che adorano statue ed immagini, la cui essenza è pietra e legno? Entità fino a poco tempo prima del tutto prive di forma, che gli spaccapietre e i taglialegna sbozzarono dalla struttura a loro congenita; pietra e legno di cui sono stretti parenti i catini ed i lavacri per i piedi e tutti gli altri utensili più squallidi che servono a scopi degni di tenebra più che di luce.
[8] Quanto agli dei degli Egizi, è bene non farne neppur menzione: questo popolo ha portato agli onori divini animali privi di ragione e non solo tra quelli domestici, ma anche tra i peggiori di quelli selvatici, scelti da ogni specie esistente nel mondo sublunare: tra quelli terrestri, il leone, tra gli acquatici il coccodrillo indigeno, tra i volatili il nibbio e l'ibis egizio.
[9] Ed essi, pur vedendo che queste creature sono generate, bisognose di cibo ed insaziabili nel nutrimento, piene di lordura e velenose, mangiatrici di uomini, preda di ogni tipo di malattia e destinate a perire non solo di morte naturale ma spesso anche violenta, ebbene, si inchinano davanti ad esse, loro, civili, davanti ad esseri incivili e selvaggi; loro, dotati di ragione, davanti ad esseri che ne sono privi; loro, parenti degli dei, si inchinano davanti a chi non può esser paragonato neppure a tipi come Tersite; loro, padroni e dominatori, davanti a chi è per natura loro soggetto e schiavo.
[10] Costoro dunque, stravolgendo il senno non solo della loro gente ma anche dei loro vicini, vivono privi di cura (ἀθεράπευτοι), perché privi del più necessario dei sensi, la vista; intendo dire non quella fisica, ma quella spirituale, che sola distingue il vero dal falso.
[11] I Terapeuti invece, che sin dal principio hanno imparato a vedere, tendano con tutte le loro forze alla visione dell'Essere ed oltrepassino il sole sensibile e non abbandonino mai questo loro posto, che conduce alla perfetta felicità.
[12] Coloro che intraprendono tale servizio spirituale, non seguono un'usanza, né un'esortazione o un suggerimento, ma, rapiti da amore celeste, come baccanti o coribanti, sono posseduti dallo spirito divino, finché non vedono ciò che desiderano.
[13] Poi, per il desiderio d'una vita immortale e beata, ritenendo ormai terminata la loro vita mortale, anticipano, per loro particolare desiderio, la divisione dell'eredità e lasciano le loro sostanze ai figli o alle figlie e ad altri parenti e se non hanno parenti, a compagni ed amici; bisogna infatti che coloro che prontamente e con aperta disponibilità hanno ricevuto la ricchezza che vede, consegnino la ricchezza cieca a chi ancora ha la mente cieca.
[14] I Greci elogiano Anassagora e Democrito, poiché, presi dalla passione per la filosofia, abbandonarono i loro possessi terrieri al bestiame che li divorasse. Anche io ho stima per gli uomini che sono superiori alle loro ricchezze; però, quanto migliori sono quelli che non permettono al bestiame di divorare i loro possedimenti, ma soddisfano le necessità umane dei loro parenti ed amici e li rendono, da indigenti, ricchi? Quest'ultimo è il comportamento che mi sembra sobrio e scelto con estrema esattezza: il primo, invece, lo giudico sconsiderato, per non dire folle, da parte di uomini che i Greci hanno ammirato.
[15] Agiscono forse diversamente i nemici quando saccheggiano la terra degli avversari e ne tagliano gli alberi, perché quelli, costretti dalla mancanza di mezzi necessari, s'arrendano? Così ha fatto Democrito ai suoi parenti, causando loro miseria e povertà con le sue stesse mani, sia pure non premeditatamente, ma per non aver previsto e considerato ciò che era necessario agli altri.
[16] Quanto più grandi e più ammirabili sono costoro che, pur con un ardore non minore per gli studi filosofici, preferiscono tuttavia la generosità all'indifferenza? Essi diedero via i loro possedimenti ma non li fecero distruggere, così da agevolare gli altri con una abbondante ricchezza materiale e se stessi con lo studio della filosofia. La preoccupazione per la ricchezza ed i beni materiali consuma infatti chi ne fa uso: invece è bene risparmiare tempo, dal momento che, come dice il medico Ippocrate, "la vita è breve ma l'arte è lunga".
[17] Mi sembra che a questo concetto alluda anche Omero nell'Iliade, al principio del XIII canto, con questi versi: "I Misi bravi nel corpo a corpo ed i nobili Ippomolghi, che si nutrono di latte senza cibi raffinati, i più giusti tra gli uomini". Con questo voleva significare che l'ansia per il sostentamento e il desiderio di guadagno generano ingiustizia a causa dello squilibrio che creano, mentre la scelta opposta genera giustizia grazie all'equilibrio, secondo il quale la ricchezza della natura ha un limite e dà maggior serenità rispetto a quella che risiede nelle vane opinioni.
[18] Una volta dunque che si sono spogliati dei loro beni, non più schiavi di nessuno, fuggono senza voltarsi indietro, dopo aver abbandonato i fratelli, i figli, le mogli, i genitori, la vasta parentela, la cerchia degli amici, la terra patria in cui furono generati e nutriti, poiché l'intima familiarità tiene legati e rende completamente schiavi.
[19] Non vanno però ad abitare in un'altra città, come coloro che, sfortunati o malvagi, chiedono di essere messi in vendita da chi li ha acquistati, procurandosi soltanto un cambiamento di padrone, non la libertà: ogni città infatti, anche la meglio governata, è piena di rumore e di innumerevoli disturbi che non può sopportare chi sia stato attratto dalla sapienza.
[20] Al contrario, essi vivono fuori delle mura e in giardini o luoghi deserti ricercano la solitudine, non a causa di un'arida misantropia, ma poiché ben sanno che mischiarsi a chi è diverso per carattere è svantaggioso e dannoso.
[21] Questo genere di persone esiste in gran parte della terra abitata, poiché è inevitabile che abbiano parte al perfetto bene sia la Grecia che i barbari; è tuttavia più numeroso in Egitto, in ciascuno dei cosiddetti "νόμοι" ed in particolare nei dintorni di Alessandria.
[22] Da ogni luogo, però, i migliori si recano in una località, che è per essi come una patria, posta in una zona molto ospitale: sopra la palude Marea, su una collina piuttosto bassa, in un'ottima posizione, sia per la sicurezza che per l'aria dolce e temperata.
[23] Le fattorie ed i villaggi circostanti garantiscono sicurezza, mentre la dolcezza dell'aria è data dalle brezze che spirano dalla palude antistante verso il mare e dal vicino mare alla palude, continuamente; lievi e secche quelle provenienti dal mare, più umide quelle dalla palude; la loro mistione produce una condizione climatica molto salubre.
[24] Quanto alle abitazioni di quelli che vivono in comunità sono molto semplici e forniscono riparo dai due pericoli maggiori, cioè il caldo del sole ed il freddo dell'aria. Non sono tutte vicine, come quelle in città: la vicinanza è infatti cosa fastidiosa ed insopportabile per chi cerca la solitudine; ma non sono neppure distanti, per quel senso di comunità 4 che è loro caro e perché, nel caso d'una scorreria di briganti, possano portarsi aiuto reciproco.
[25] In ciascuna casa v'è una stanza sacra, chiamata santuario e monastero, in cui, stando come eremiti, vengono iniziati ai misteri della vita consacrata, senza introdurvi nulla - né bevanda né cibo né altro che sia necessario ai bisogni del corpo -, se non leggi e oracoli vaticinati dai profeti, inni e tutto ciò che contribuisce ad accrescere e portare a perfetto compimento saggezza e devozione.
[26] Mai la loro memoria dimentica Dio, cosicché anche nei sogni non si rappresentano null'altro che le bellezze delle potenze e virtù divine; molti inoltre, durante le visioni notturne, proferiscono i grandiosi principi della sacra filosofia.
[27] Sono soliti pregare due volte al giorno, all'alba ed al tramonto, chiedendo, al sorgere del sole, una buona giornata, giornata buona nel senso proprio dell'espressione, cioè che la loro intelligenza sia piena di luce divina; al tramonto, invece, chiedono che la loro anima, completamente sollevata dalla molteplicità di sensazioni e di sensibili, raccoltasi nel suo sinedrio e nel suo luogo di meditazione segua le tracce della verità.
[28] Tutto il tempo compreso dal mattino alla sera e impiegato nell'ascesi, che consiste nella lettura delle scritture sacre e nella interpretazione allegorica della filosofia dei loro padri; ritengono infatti che le parole del testo siano simboli di una realtà nascosta, che si rivela nei significati reconditi. 
[29] Essi possiedono anche scritti di uomini antichi, i capostipiti della loro dottrina, che lasciarono molte testimonianze del metodo usato nelle interpretazioni allegoriche: essi, usando questi scritti come dei modelli, ne imitano il metodo; quindi non sono solo contemplativi, ma compongono anche canti ed inni a Dio, con ogni tipo di metro e melodia, che poi trascrivono con ritmi i più solenni possibile.
[30] Dunque per sei giorni essi, stando ognuno in disparte, da solo, nei suddetti monasteri, esercitano la filosofia, senza varcare la soglia della stanza e senza neppur guardare da lontano; il settimo giorno poi, si riuniscono in una assemblea comune e siedono uno accanto all'altro, secondo l'età, in un atteggiamento appropriato, cioè con le mani sotto gli abiti, la destra tra il petto e il mento, la sinistra nascosta lungo il fianco.
[31] Il più anziano ed esperto nelle dottrine si fa allora avanti e pronuncia un discorso, con lo sguardo tranquillo, con la voce pacata, con oculatezza e saggezza: egli non fa vanto d'abilità oratoria come i retori ed i sofisti di oggi, ma ricerca l'esattezza nell'esposizione dei suoi pensieri, esattezza che non si limita a scalfire l'udito, ma, attraverso di esso, raggiunge l'anima e vi rimane salda. Tutti gli altri ascoltano in tranquillità e mostrano il loro assenso con sguardi e cenni del capo solamente.
[32] Questo comune luogo sacro, in cui ogni sette giorni si riuniscono, è una doppia stanza, divisa in una parte per gli uomini ed una per le donne: anche le donne infatti stanno abitualmente ad ascoltare, con lo stesso zelo e la stessa coscienza della loro scelta. 
[33] Il muro tra le due stanze si innalza per tre o quattro cubiti dal basso, come un parapetto, mentre lo spazio fino al soffitto è completamente aperto. Si persegue così il duplice scopo di mantenere il pudore che s'addice alla natura femminile e di permettere alle donne di ascoltare bene, sedute in un luogo dall'acustica perfetta, in cui nessun ostacolo si frapponga alla voce di chi sta parlando. 
[34] Mettendo come fondamenta della loro anima il dominio di sé, vi costruiscono sopra le altre virtù. Nessuno di essi dunque potrebbe consumare cibo o bevanda prima del tramonto del sole; poiché ritengono che filosofare appartenga al dominio della luce, le necessità del corpo, invece, a quello delle tenebre, all'uno hanno riservato il giorno, alle altre una piccola parte della notte.
[35] Alcuni poi si ricordano di mangiare soltanto ogni tre giorni consecutivi, poiché con più forza è radicato in essi il desiderio di sapere; altri sono così deliziati e felici nel convito della sapienza, che li nutre e fornisce loro con abbondanza e generosità i suoi principi, da resistere anche per un tempo doppio e da toccare appena, dopo sei giorni, i cibi necessari. Essi si sono abituati a nutrirsi di aria, come si dice delle cicale, il cui canto supplisce, credo, il loro bisogno di nutrimento.
[36] Riservano un onore particolare al settimo giorno, che ritengono santissimo e degno di grande celebrazione: allora, dopo aver curato lo spirito, ungono d'olio il corpo, così come si permette anche agli animali di non lavorare, e si rilassano dalle continue fatiche.
[37] Non mangiano però nessun tipo di cibo ricco, ma semplice pane, il cui companatico è il sale, che quelli di palato raffinato correggono con issopo, mentre la loro bevanda consiste in acqua fresca; così calmano la fame e la sete, che la natura pose come dominatrici dell'umanità, in nulla adulandole ma limitandole ai cibi necessari, senza i quali non è possibile vivere. Perciò mangiano e bevono quel tanto che serve a non patire la fame e la sete, evitando la sazietà come un nemico dell'anima e del corpo.
[38] E poiché duplice è il modo di ripararsi, la veste e la casa, di quest'ultima s'è detto prima che è priva d'ornamenti e improvvisata, costruita solo per utilità; anche la veste è ugualmente semplicissima, per proteggere dal freddo e dal caldo: un mantello pesante al posto di pelle villosa in inverno, in estate invece una veste sottile di lino. 
[39] Essi praticano insomma un regime di vita molto semplice, ben sapendo che la vanità è il principio della menzogna, la semplicità invece della verità, analogamente a due fonti: dalla menzogna infatti sgorgano le molteplici forme del male, mentre dalla verità l'abbondanza dei beni umani e divini.
[40] Voglio anche trattare delle loro assemblee e della viva allegria dei loro banchetti, in contrapposizione ai banchetti degli altri. Questi ultimi, infatti, una volta che si sono riempiti di vino puro, come se non vino avessero bevuto, ma una sorta di filtro che fa uscir di ragione provocando alterazioni, deliri e ogni più deleterio effetto, ringhiano e urlano come cani selvatici e si staccano naso, orecchie, dita, e altre parti del corpo, così che rendono verosimile l'episodio del Ciclope e dei compagni di Odisseo, poiché mangiano "bocconi" di uomini, come dice il poeta, ed anzi con maggiore crudeltà del Ciclope stesso.
[41] Egli, infatti, sospettando dei nemici, si difendeva, mentre essi, sospettando di conoscenti ed amici, talvolta anche dei parenti, sulle proprie mense, sul proprio sale, compiono durante le libagioni azioni indegne di libagione, uguali a quelle che avvengono durante gli agoni ginnici; essi contraffanno, come una moneta, un esercizio di gloria, essi, attaccabrighe arrabbiati anziché atleti; così infatti bisogna chiamarli.
[42] Quelle prodezze che gli atleti [vincitori ai giochi Olimpici], compiono, sobri, di giorno, con abilità negli stadi, davanti ad un pubblico proveniente da tutta la Grecia, per vincere ed ottenere la corona, sono adulterate da costoro, che si sfogano sulle loro vittime nei banchetti, di notte, nelle tenebre, ubriachi fradici, incompetenti e dotati solo di una mala arte che poggia sul disprezzo e la violenza e l'oltraggio grave.
43] Se mai qualcuno, intervenendo quale arbitro, cerca di dividerli, con più forza lo abbattono, assassini e ad un sonno profondo, senza vedere né sentire nulla, come se avessero un solo senso, quello che più di tutti i sensi rende schiavi.
[46] Io so di alcuni che, già alticci ma non ancora completamente ubriachi, si procurano da bere per il giorno seguente, con doni e pegni, ritenendo che una parte della felicità di cui godono sia la speranza per la futura ebbrezza.
[47] Così vivono, senza un focolare e senza una casa, nemici dei loro genitori, delle loro mogli e dei loro figli, nemici anche della patria, in guerra con se stessi; infatti una vita ebbra e dissoluta è insidiosa per tutti.
[48] Forse qualcuno potrebbe approvare l'abitudine, oggi diffusa, di banchettare, secondo lo sfarzo e il molle lusso italico, che sia i Greci sia i barbari si sforzano d'imitare, allestendo banchetti più per ostentazione che per far festa.
[49] Divanetti a tre o più posti, di tartaruga o avorio e di materiale piuttosto pregiato, per lo più pietre preziose; tappeti di porpora con intessuto insieme oro ed altri broccati ornati a fiori, di tutti i colori, per allietare la vista; una grande quantità di coppe poste in ordine secondo la loro diversa forma, boccali, bicchieri ed altro vasellame d'ogni tipo, molto elaborato ed adornato con incisioni di artigiani eccellenti.
[50] Sono loro servitori degli schiavi di corpo ed aspetto bellissimi, come fossero giunti non per servire quanto per rallegrare la vista degli spettatori con la loro presenza; di questi alcuni, ancora fanciulli, versano il vino, mentre dei giovani, alti e robusti, portano l'acqua, lavati e sbarbati, con il volto lisciato e dipinto con cosmetici; i loro capelli sono pettinati in trecce ben ritorte, legate insieme; [51] portano infatti capelli lunghissimi che o non hanno mai tagliato, o ne hanno tagliato solo le punte per pareggiarli e formare una precisa linea curva. Indossano vesti sottili come ragnatela e bianchissime,con la parte davanti più bassa del ginocchio, quella dietro di poco sotto l'anca; sostengono entrambe le parti con un nastro doppio ricciuto, di lana, lungo la linea di unione della tunica e le lasciano cadere sui fianchi con pieghe che si aprono di lato.
[52] In disparte stanno altri, giovani cui la barba infiora appena le guance, da poco trastullo dei pederasti, agghindati in modo troppo elaborato per servizi piuttosto pesanti, sfoggio dell'opulenza degli ospiti (così presumono coloro che se ne servono), ma, in realtà, del loro cattivo gusto.
[53] Oltre a ciò, v'è una varietà di cibi e contorni e manicaretti, per i quali s'affaticano cuochi e pasticceri, preoccupandosi non solo, cosa necessa- 6 ria, che piaccia il loro gusto, ma anche il loro raffinatissimo aspetto.
[54] Vengono servite sette o più portate, ricche di tutte le specie di creature che terra, mare, fiume ed aria generano, tutte scelte e di prima qualità: animali terrestri, marini e volatili, ciascuna delle quali si distingue per la preparazione ed il condimento, perché nessuna specie di quelle che sono in natura venga tralasciata. Infine sono serviti rami carichi di frutta, oltre a quella che serve per le bevande ed i cosiddetti dopopasto.
[55] Alcune portate vengono completamente esaurite per l'insaziabilità dei presenti, che, golosi come cormorani, divorano tutto al punto da mangiare anche le ossa per finire il pasto, mentre altre, dopo averle maltrattate e piluccate, le lasciano consumate solo in parte. Quando infine sono stanchi, dopo aver riempito il ventre sino alla gola ma ancora vuoti per i loro desideri, impossibilitati a mangiare, girano il collo intorno, gradiscono con gli occhi e con le narici: con gli uni la ricchezza e la quantità, con le altre il profumo che ne esala. Poi, quando sono sazi di entrambe le cose, di vedere e di odorare, invitano a mangiare, dopo aver lodato non poco l'ospite per l'apparato e la munificenza.
[56] Ma a che giova dilungarsi su tali argomenti, che sono ormai oggetto d'accusa da parte dei più moderati, poiché scatenano i desideri, che sarebbe giusto limitare? Si dovrebbe infatti invocare ciò che è più detestabile, la fame e la sete, piuttosto che la sovrabbondanza di cibi e di bevande d'uso in tali festini.
[57] Tra i banchetti greci, i più famosi e degni di nota sono i due che ora vengo a nominare, a cui partecipò anche Socrate: l'uno in casa di Callia, quando Autolico, ricevuta la corona, festeggiò con un banchetto la vittoria, l'altro in casa di Agatone; questi banchetti furono giudicati degni d'essere ricordati da uomini che erano filosofi sia nei costumi che nei discorsi, Senofonte e Platone. Li descrissero, infatti, come degni di ricordo, poiché prevedevano che i posteri si sarebbero rifatti ad essi, quali modelli di buon modo di condurre un banchetto.
[58] Tuttavia anche questi appariranno ridicoli di fronte a quelli dei nostri, cioè di coloro che hanno scelto un tipo di vita contemplativo. Entrambe le narrazioni, dunque, hanno il piacere come elemento fondamentale, seppure quella di Senofonte sia più umana: vi compaiono infatti flautisti, prestigiatori e buffoni, per scherzare e rallegrare; oltre ad altri divertimenti che mirano ad un'ilare rilassatezza degli animi.
[59] Il Simposio di Platone, invece, è quasi tutto sull'amore, non solo quello di uomini innamoratisi di donne o di donne innamoratisi di uomini - infatti queste passioni si adeguano alle leggi di natura -, ma di uomini per uomini, diversi solo per l'età; se infatti vi si fa talora un discorso pretenzioso su Eros e Afrodite celeste, lo si introduce per autoironia.
[60] La maggior parte del Simposio platonico tratta dell'amore comune e volgare, che sottrae il vigore, il bene più utile alla vita sia in pace che in guerra, e causa nelle anime una malattia che le rende effeminate, riducendo ad androgini tutti coloro che avrebbero dovuto essere esercitati in ogni disciplina dispensatrice di forza.
[61] Questo tipo d'amore, dopo aver rovinato i giovanetti ed averli ridotti al rango e al ruolo di amasii, danneggia anche gli amanti in ciò che è più importante, cioè nel corpo, nell'anima e nel patrimonio; è infatti inevitabile che il pensiero del pederasta sia rivolto al suo fanciullo e che solo ad esso guardi, cieco per tutte le altre faccende, private e pubbliche. Il suo corpo si consuma per il desiderio amoroso, in modo particolare se non è fortunato, mentre il suo patrimonio si assottiglia per due motivi, l'incuria e le spese per l'amato.
[62] Inoltre, sorge un problema ancor più grande e diffuso: questi individui infatti sono causa della desolazione delle città e della scomparsa di uomini di valore e della sterilità e scarsità delle nascite, simili a chi, ignaro d'agricoltura, semini su terreni coperti di brina o petrosi o rocciosi anziché su piane ricche di terra molle. Questi terreni, oltre a non lasciar germogliare nulla, distruggono anche i semi che vi sono stati gettati.
[63] Tralascio di menzionare i racconti mitici di uomini dal doppio corpo che, dapprima uniti gli uni agli altri con saldo legame, in seguito si sarebbero scissi, dissoltasi l'armonia che li univa, come se si fosse trattato di parti composte assieme. Tutti questi argomenti sono seducenti e possono attirare l'attenzione per la novità del pensiero; ma i discepoli di Mosè, che sin dalla loro prima età hanno imparato ad amare la verità, li disprezzano profondamente, incapaci di credere ad un inganno
[64] Poiché, dunque, questi celebrati banchetti sono pieni di tanta stoltezza che si denunciano da soli (per chi non intende badare alle opinioni ed alla fama divulgata della loro rettitudine), io a essi contrapporrò i banchetti di quanti hanno dedicato la loro vita e se stessi alla scienza ed alla contemplazione delle cose di natura, secondo i santissimi precetti del profeta Mosè.
[65] Costoro in primo luogo si riuniscono ogni sette settimane, poiché venerano non solo il semplice numero sette ma anche il quadrato di esso: sanno infatti che è casto e sempre vergine. È la vigilia d'una festa importantissima, che il numero cinquanta ottiene per sé, il numero più santo e più consono alla natura, composto della potenza del triangolo rettangolo, il principio della creazione dell'universo intero.
[66] Quando dunque si riuniscono, luminosi nelle bianche vesti che indossano, solenni e seri, al segnale di uno degli efemereuti - così è uso chiamare chi è addetto a tale servizio - stanno in piedi, in fila ordinata, davanti ai lettini del banchetto, con gli occhi e le mani rivolti al cielo: gli occhi sono stati infatti educati a guardare ciò che è degno, e le mani sono pure da peccati e non insozzate da alcun pretesto di lucro; in tale atteggiamento pregano Dio che il banchetto gli sia gradito e si svolga secondo il suo volere. 
[67] Dopo aver pregato, prendono posto i più anziani, secondo la data del loro ingresso nella comunità; non reputano anziano chi ha molti anni ed è canuto, anzi possono ritenerlo quasi un bambino, se tardi si è infiammato per questa vita; invece ritengono anziani coloro che sin dalla prima età si sono incamminati e sono maturati nella filosofia contemplativa, la più bella e la più divina. 
[68] Partecipano al banchetto anche delle donne, di cui la maggior parte sono vergini già anziane, che hanno custodito la loro castità non per obbligo, come alcune sacerdotesse greche, ma per loro spontanea volontà, per ardente desiderio di sapienza, e facendo ogni sforzo per vivere insieme ad essa, hanno disprezzato i piaceri del corpo, desiderando non figli mortali, ma immortali, che sola è in grado di generare da se stessa l'anima innamorata di Dio, poiché il Padre ha seminato in lei raggi intellettuali, con cui possa contemplare i principi della sapienza.
 [69] Lo spazio per il banchetto è diviso in due parti: a destra gli uomini e a sinistra le donne. Forse si può pensare che ad uomini di buona famiglia, colti e dediti alla filosofia, convengano giacigli, se non lussuosi, almeno piuttosto morbidi; in realtà si tratta di giacigli di fogliame, su cui sono appoggiati semplici teli di papiro (che è originario di questa zona), un po' sollevati all'altezza del gomito per appoggiarvisi. Cercano così di rendere meno dura l'austerità spartana e sempre e dovunque esercitano la capacità d'adattamento propria di uomini liberi, mentre si tengono lontano con tutte le loro forze dalle attrattive del piacere.
[70] Non sono serviti da schiavi, poiché reputano che il possederne sia completamente contro natura. Essa ha infatti generato liberi tutti gli uomini, ma l'ingiustizia e l'ambizione di alcuni, che ricercano l'ineguaglianza, principio di tutti i mali, hanno imposto il loro dominio ed accordano ai più potenti il potere sui più deboli.
[71] In questo sacro banchetto, dunque, non v'è nessun schiavo, come ho detto: uomini liberi adempiono i servizi ed eseguono le mansioni proprie dei servi senza costrizione e senza attendere degli ordini, ma prevenendo le richieste spontaneamente e con premuroso zelo.
[72] A questi uffici vengono preposti uomini liberi scelti oculatamente fra i giovani presenti nella comunità, per i loro requisiti di nobiltà e gentilezza, in base al criterio di uno sforzo progressivo verso la somma virtù. Essi, come figli legittimi, con devozione e felici, servono loro come ad un padre e ad una madre, ritenendoli loro comuni genitori più affini dei genitori di sangue, poiché non vi è nessun legame più stretto della virtù per chi ha sapiente intelletto: per compiere il loro ufficio entrano senza cintura e con le vesti che scendono molli fino a terra, così da non portar con sé neppure un'ombra di aspetto servile.
[73] In quei giorni non viene servito vino in questo banchetto - so che alcuni rideranno all'udire, ma saranno coloro che fanno cose deplorevoli, degne di essere compiante; viene versata, invece, acqua purissima, fredda per la maggior parte, calda per i vecchi abituati ad un regime di vita più delicato. La mensa è priva di cibi contenenti sangue: su di essa v'è pane come cibo, sale come condimento, a cui talvolta è aggiunto l'issopo come aroma per i palati più fini. 
[74] Come ai sacerdoti la retta ragione suggerisce di compiere sacrifici senza vino, così ad essi suggerisce di vivere senza berne; il vino è infatti veleno di follia e una ricca mensa suscita il più insaziabile degli animali, il desiderio.
[75] Così è il principio. Dopo che i convitati si sono sistemati in quell'ordine che ho indicato ed i servitori hanno preso posto in fila pronti al servizio, [il presidente della comunità, quando vi è totale silenzio da parte di tutti] - ma quando non c'è, potrebbe dire qualcuno? In quel momento tuttavia più che mai, poiché nessun osa bisbigliare o respirare un po' più forte - il presidente dunque, commenta qualche passo delle Scritture o scioglie delle questioni poste da altri. Non c'è traccia in lui di esibizione oratoria, poiché non aspira alla fama per la potenza della sua elocuzione - ma desidera avere una visione più profonda su qualche argomento, ed avutala, non tenerla nascosta a chi, meno dotato di lui, ha tuttavia il suo stesso desiderio d'apprendere.
[76] La sua spiegazione è piuttosto lenta: egli indugia e si sofferma a ripetere, per imprimere i concetti negli animi; la mente di chi ascolta non può infatti star dietro all'interpretazione di chi parla con rapidità e ininterrottamente, senza perdere il filo e tralasciare di comprendere ciò che vien detto.
[77] Gli ascoltatori, [con le orecchie attente e gli occhi fissi su di lui], mantenendo tutti un'unica e identica posizione, stanno ad ascoltare, con cenni e sguardi manifestando di seguirlo e di comprenderlo: il consenso per chi parla si traduce in un'espressione di esultanza, come un graduale evolversi dello sguardo, mentre la perplessità dà luogo a un leggero movimento del capo cui si accompagna l'indice puntato della mano destra. I giovani, in piedi, ascoltano con attenzione, non meno di quelli che sono seduti.
[78] L'interpretazione dei libri sacri avviene attraverso il metodo allegorico: tutti i libri della Legge infatti sembrano a questi uomini somigliare a un essere vivente, il cui corpo sono le prescrizioni scritte e la cui anima è una mente invisibile, nascosta sotto le parole. In essa, l'anima razionale comincia a contemplare ciò che le è eminentemente proprio; è come se,attraverso lo specchio dei nomi, osservasse la straordinaria bellezza dei concetti, fatta risalire all'evidenza; è come se svelasse e dispiegasse i simboli, portando alla luce ciò che è necessario perché, in virtù di un breve ricordo l'invisibile possa essere contemplato attraverso il visibile.
 [79] Quando colui che presiede ritiene di aver parlato a sufficienza e che sia stato raggiunto lo scopo che egli s'era prefisso col suo discorso e il pubblico con l'ascolto, tutti allora applaudono e si rallegrano [per ciò che deve ancora venire].
[80] Poi, levatosi in piedi, lo stesso che aveva tenuto il discorso canta in onore di Dio un inno, o uno nuovo composto da lui o uno antico dei poeti d'un tempo, che hanno lasciato molti metri e versi: esametri, trimetri, inni prosodici, inni da cantare durante le libagioni o presso gli altari, composizioni corali previste sia per la stasi sia per la danza, con un ricco repertorio formale per le varie evoluzioni. Dopo di lui cantano anche gli altri a turno nell'ordine conveniente, mentre tutti li ascoltano con molta tranquillità, tranne quando bisogna cantare la fine delle strofe ed i ritornelli, per cui è previsto un canto all'unisono di uomini e donne.
[81] Quando ognuno ha terminato il suo inno, i giovani introducono la mensa descritta poco fa, su cui vi è il cibo santissimo, pane lievitato con condimento di sale cui è mischiato l'issopo, per rispetto della sacra mensa che si trova nel sacro vestibolo del tempio; su di essa, infatti, vi sono pane e sale, senza condimento, non lievitato il pane, non mischiato il sale. 
[82] È bene che le parti di cibo non mischiate e più pure siano distribuite alla casta più importante, quella dei sacerdoti, come premio per il loro servizio, mentre gli altri, pure desiderando gli stessi cibi, se ne tengano lontani, per permettere ai migliori d'avere il privilegio.
[83] Dopo aver mangiato, celebrano la sacra vigilia, che si svolge in questo modo: tutti insieme si alzano in piedi e nel mezzo della stanza si formano dapprima due cori, uno di uomini, l'altro di donne; per ognuno si sceglie, come capocoro e guida, l'elemento più degno d'onore e più dotato musicalmente.
[84]. Poi cantano inni composti in onore di Dio con molti metri e ritmi, ora all'unisono, ora agitando le mani e danzando al suono di armonie antifonali; esaltati da Dio, cantano sia le liriche della processione, sia quelle della stasi, riprendendo le evoluzioni delle danze corali.
[85] Poi, quando ciascuno dei due cori ha celebrato la festa facendo parte per se stesso, inebriatosi, come nelle feste bacchiche, del vino schietto dell'amore di Dio, allora si mischiano e diventano, da due, un coro solo, ad imitazione di quello che un tempo s'era formato presso il Mar Rosso, in onore dei miracoli colà compiuti;
[86] infatti il mare, per ordine divino, fu motivo di salvezza per alcuni, ma causa di morte per altri: divisosi e sollevatosi sotto i colpi contrari e solidificatosi come un muro dall'una e dall'altra parte, il tratto in mezzo, tagliato, si allargò sino a formare come una strada completamente asciutta, attraverso cui il popolo si diresse sino alla sponda opposta, situata più in alto; il mare, richiusosi poi col riflusso, travolse con le sue onde, da entrambe le parti, la terra asciutta ed i nemici che li inseguivano perirono, coperti dalle acque.
[87] Dopo aver visto e subito questo evento, superiore ad ogni parola e pensiero e speranza, pieni di spirito divino, uomini e donne insieme, divenuti un solo coro, cantarono inni di ringraziamento a Dio salvatore; capocoro per gli uomini era il profeta Mosè, per le donne la profetessa Miriam.
[88] Su questo coro soprattutto si modella quello dei Terapeuti, donne e uomini, con note e voci alterne, al tono basso degli uomini mischiandosi quello acuto delle donne sì da produrre un'armonia completa: una "musica" nel vero senso della parola. Bellissimi i concetti, bellissime le parole, venerabili i coreuti; il fine sia dei concetti che delle parole e dei coreuti è la devozione. 
[89] Dunque essi, ubriachi sino al mattino di questa nobile ebbrezza, senza avere la testa pesante o chiudere gli occhi, ma più desti di quando erano giunti al banchetto, con gli occhi ed il corpo volti all'aurora, quando vedono il sole spuntare, levando le mani al cielo, invocano un giorno sereno e la conoscenza della verità e la penetrante vista della ragione; dopo le preghiere ognuno ritorna alla sua cella, per praticare e coltivare la solita filosofia. 
[90] Tanto sia detto riguardo ai Terapeuti, che hanno scelto con gioia di contemplare le cose della natura e ciò che le appartiene, e vivono solo nella loro anima, cittadini del cielo e dell'universo, uniti dalla loro virtù al Padre ed artefice di tutto: la virtù ha loro procurato l'amicizia [di Dio] e vi ha aggiunto il dono più consono, la nobiltà d'animo (καλοκἀγαθία), dono migliore di ogni buona fortuna e tale da condurre alla vetta della felicità.

sabato 21 ottobre 2017

Zostrianos

Inquadramento del testo

Zostrianos è un trattato del Codice VIII della biblioteca di Nag Hammadi (NH VIII 1-132 e rappresenta il più lungo trattato della collezione, ed é 'noto anche come l'Apocalisse di Zostriano .
Presenta la descrizione del viaggio Zostrianos è il figlio di Iolao forseil padre di Annenios , di cui Platone parla nella Repubblica (10,614), effettuato nei regni pleromatici mentre é in vita.
Clemente di Alessandria lo associa con Zoroastro (Clemente de Alessandria, Stromata 5.103.2).
Composto in greco, molto probabilmente ad Alessandria verso la fine del II secolo e l'inizio del III , questo lavoro è giunto a noi solo grazie ad una traduzione copta fatta durante la prima metà del IV secolo . E 'il testo più lungo scoperto a Nag Hammadi (132 pagine), riflette i costumi e le pratiche che esprimono un modo non cristiano di vivere la gnosi Setthiana.
Questo testo era noto alla cerchia del filosofo Plotino nel terzo secolo a Roma e corrisponde a quello citato da Profirio nella Vita Plotini (16). L' apocalisse di Zostrianos è, infatti, 'menzionata tra le apocalisse gnostiche che erano utilizzate nella scuola filosofica di Plotino e che egli ordinò ai suoi studenti di confutare. Pertanto, è importante per la storia dei rapporti tra il movimento gnostico ed il platonismo .
Inoltre, la scoperta di paralleli stretti tra di Zostrianos e certi passaggi di Mario Victorino, mostrano che lo scrittore gnostico e quello latino neoplatonico, hanno utilizzato una fonte comune, relativa a commenti anonimi su Parmenide di Platone , che alcuni attribuiscono a Porfirio .

Tratto da “Gnosticismo e pensiero moderno: Hans Jonas” di Ioan P. Culianu

L'apocalisse di Zostriano[…], comincia nondimeno col presentarci una situazione esistenzia le esemplare: quella di Zostriano stesso, che si è completamente ritirato dal mondo creato dal cosmocratore, per vivere soltanto per la comunità degli eletti[1].
Egli si è separato dalle tenebre corporee, dal caos psichico (cioè dallo stato disordinato della sua mente) e dal desiderio, passione per eccellenza femminile[2]. Egli ha condannato in se stesso tutto ciò che appartiene alla «creazione morta», cioè al mondo visibile, e ha tenuto, per la comunità, discorsi sul Pleroma. Sembra tuttavia che sia apparso un elemento di dissenso, che ha allontanato Zostriano dalla setta in cui predicava: egli, infatti, era un puro intellettuale — ed era questo, come vedremo, il suo dramma —, mentre i suoi soci, a quanto pare, erano piuttosto propensi ad esaltare il lato rituale della gnosi (se,come crediamo, l'espressione «la necessità di partorire il rivelatore» accenna a qualche oscura pratica sessuale).
Inoltre, Zostriano era continuamente visitato dall'immagine di presenze del mondo pleromatico e meditava su una della questioni più profonde di quello che potremmo chiamare «la gnosi sethiana»[3]: qual è il rapporto tra modello e copia, tra l'esistenza separata degli eoni Esistenza, Forma e Beatitudine e la loro frammentazione, l'individuazione di tutto ciò che esiste? Conveniamo che il problema di Zostrianos era uno dei più poderosi a cui poteva rispondere la mente gnostica[4], ma lui era andato ancora più lontano, nel senso che si era posto la domanda fondamentale di ogni metafisica: perchè esiste ciò che esiste? Come avviene che, dall'unità indivisa del primo principio, sono scaturiti gli eoni Esistenza, Forma e Beatitudine? Non è a caso che, accanto all'arché, all'esistere e all'essere— tale di ciò che esiste, Zostriano pone anche il telos, un terzo eone, che è la Beatitudine: perchè questa rappresenta il fine dell'essere individuato.
A tutto ciò, Zostriano non cessa di pensare Ogni giorno. Eppure, sebbene sia un eletto, sebbene sia portatore e portavoce della vera gnosi, sebbene sia totalmente separato dal mondo infame del creato, l'intelletuale, Zostriano non è soddisfatto, perchè quel che gli manca è l'esperienza diretta delle realtà da lui meditate e predicate. È perciò che egli vuole suicidarsi e va nel deserto per offrirsi alle belve, in cerca di una morte violenta. A questo punto, il suo gesto disperato provoca, finalmente, l'intervento del mondo della luce, che gli invia un messaggero.
Questi gli rimprovera il Suo raptus, che avrebbe potuto avere per lui conseguenze nefaste, e gli ingiunge di tornare a predicare per gli eletti, i quali hanno bisogno di essere confermati nel loro zelo e nella loro scienza. Ma il mesaggero gli offre di più: un viaggio in spirito fino al mondo degli eoni, per mezzo di una nuvola luminosa che percorre velocemente gli spazi. Questa è la nuvola della gnosi, niente meno che un condensato, una riduzione a scala del Pleroma e al contempo una visualizzazione del seme intellettuale—pneumatico che Zostriano già portava in sè , ma che non si era mai reso manifesto.
Battezzato — cioè, adottato — in tutti gli eoni successivi, il visionario sale fino alla quaternità suprema e riceve dal grande Authrounios, «che domina al vertice» del cosmo, la risposta alla sua domanda concernente il modello e la copia.
Un'altra entità di luce, Ephesech, gli fornisce in continuazione informazioni più particolareggiate intrno alle strutture e al funzionamento del Pleroma.
A prescindere qui dal contenuto di questa rivelazione — che è, in fondo, il contenuto mitologico—speculativo della gnosi — soffermiamoci sulla situazione esistenziale dell'eroe di questa apocalisse.
Lo gnostico sembra trovarsi davanti ad un crocevia: egli può imboccare la strada del rituale o la strada dell'intellettualismo, ma ambedue le alternative sembrano non approdare a nulla finché egli non è capace di rendere manifesta la gnosi presente in se stesso.
Essere un vero gnostico, pare insegnarci Zostriano, non significa semplicemente praticare la gnosi, come processo rituale o come meditazione intensa.
Tutto ciò è inutile finchè non si ha l'esperienza diretta di quel che si cerca, cioè di quel che si sa già perché si è già. Ciò non vuol dire che la prassi comunitaria o l'ascetismo anacoretico siano superflui, nè che la liberazione si debba cercare nella morte volontaria (anzi, quest'ultima sembra causare una completa caduta nella schiavitù della trasmigrazione).
Ma la storia di Zostriano ci insegna che la gnosi è un'entità viva e che gli sforzi dello gnostico sono relativi: quel che importa è l'incontro col proprio Sè trascendentale, con quella nuvola luminosa che, paradossalmente, è allo stesso tempo sia l'infinito delle genesi del mondo che l'infinitamente piccola scintilla di spirito rinchiusa nell'uomo.
Intellettualismo e ritualismo sembrano essere, dunque, le due vie della gnosi, a cui non risponde una «radice esistenziale», ma a cui rispondono semplicemente due atteggiamenti prammatici nei confronti del medesimo fine. Nell'uno e nell'altro caso, però, l'alternativa non sembra porsi in termini di «essere ancora schiavo» del mondo o di «essere già salvato» dal mondo. Secondo Zostriano, il problema fondamentale dello gnostico ha, è vero, un aspetto intellettuale, ma la finalità inconscia della meditazione sui segreti della creazione è quella di attuare l'identità tra modello e copia.
Finchè questo risultato non è Stato raggiunto, l'eletto è ancora esposto a tutti gli errori.
Nel racconto di Zostriano, l'accento non cade nè sulla deiezione dell'esserci, nè sull'euforia di sapersi eletto.
Quanto alla salvezza, questa è fuori discussione, perchè nè Zostriano, nè la comunità da cui egli si separa l'hanno ottenuta.
Centrale in tutto ciò è lo sforzo dell'uno e degli altri di ottenerla, sforzo che non sembra approdare a nulla finchè, arrivato ai limiti delle sue possibilità spirituali, Zostriano non riceve la rivelazione della gnosi stessa, che lo avviluppa come una nuvola di luce intellettuale.
Stabilire la «radice esistenziale» dello gnosticismo non significa porre in termini ontologici ciò che nello homo gnosticus stesso doveva essere una precomprensione ontica dell'essere.
I documenti di cui disponiamo non ci permettono in alcun modo di identificare la situazione dell'uomo, cosi come essa è descritta nella storia della creazione del mondo inferiore, con la situazione dell'adepto stesso.
In altre parole, l'esperienza della «deiezione» non doveva necessariamente precorrere, come un apriori imprescindibile, l'accesso alla comunità gnostica.
Ma una volta investito col titolo di eletto, il membro di un circolo gnostico doveva trasformare in esperienza propria ciò che la dottrina del suo gruppo presentava in termini ontologici.
Fino a questo punto, è difficile trovare un punto debole alle analisi di H. Jonas edi H.—Ch.Puech.
Le cose si presentano diversamente se abbandoniamo l'ontologia fenomenologica heideggeriana e ci chiediamo semplicemente dove cada l'accento nello gnosticismo: sulla «deiezione» dell'esserci, sul fatto di essere redenti?
Per Hans Jonas, che difende la posizione intellettualistica, cioè l'approccio «maschile» alla gnosi, la deiezione rappresenta un prius esistenziale dal quale scaturiscono le speculazioni gnostiche; per la Aland, che difende la posizione ritualistica, un approccio alla gnosi dettato dalla sensibilità «femminile», è la gioia della redenzione a primeggiare nei sistemi gnostici.
Da quanto si è detto, è facile rendersi conto che ambedue le posizioni di cui sopra sembrano trascurare un fatto essenziale: l'unica cosa che conta, nello gnosticismo, è l'ottenimento della gnosi.
Lo gnostico, che si è separato dal mondo, ha abbandonato lo stato della comune deiezione, non è però salvato finchè non ha fatto personalmente e intimamente l'esperienza della gnosi.
Che scelga la via «maschile» o la via «femminile», la via della meditazione o quella della prassi rituale, poco importa: ciò che conta veramente è il risultato a cui egli si sforza intensamente.
È significativo il fatto che, nell'explicit del trattato Zostriano, il visionario gnostico non è confermato nelle sue pratiche intellettuali, ma semplicemente nel suo zelo, nel suo sforzo sovrumano alla ricerca dell'incontro diretto, faccia a faccia con la gnosi:
«Non siete venuti qui per soffrire, ma per sfuggire a ciò che vi lega. Liberate voi stessi, e ciò che vi ha legati sarà sciolto. Salvate voi stessi, afflnchè (la gnosi?) vi salvi».
__________
[1] L'apocalisse di Zostriano è tradotta da J. H. Sieber in Robinson, 368-93. [2] Ricordiamo che, presso i Sethiani di Ippolito, sono le hysterai cosmiche a generare tutte le cose.
[3] Si tratta qui di una formula convenzionale, indicare, nei trattati di Nag Hammadi, approfondimenti della dottrina attribuita da Ippolito agli gnostici Sethiani.
[4] Cf. Basilide, apud Acta Archelai 67,5.

Apertura

[Libro] della [gloria] delle parole [che] vivono eternamente, che Io [...] Zostriano [scrissi] e [...] e Iolao. Io, l’eletto vivente, venni al mondo per il bene dei mei contemporanei e dei posteri, Il Dio della verità vive, [...] in profonda verità, conoscenza e luce eterna.

Elementi autobiografici

Rigetto della Materialità e delle Associazioni Psichiche

Dopo che mi fui separato dall'oscurità corporea in me, dal caos psichico della mente e dal desiderio femminile [che sussuste] nell'oscurità – poiché non me ne occupo -- e dopo aver trovato l’impotenza della materia, rigettato la creazione morta dentro di me e il divino Cosmocrate del mondo percepibile , predicai con forza riguardo coloro che hanno parti aliene.

Prima Visione del Bambino Perfetto

Sebbene abbia provato le loro vie per un po 'di tempo in attesa che la necessità di generare mi portasse alla rivelazione, non ne fui mai soddisfatto, ma mi separai sempre da loro perché sono venuto all’esistenza attraverso un santo che è procreativo[...] . Quando ebbi reso la mia anima senza peccato, allora rafforzai l’intelletto [...] e io [e riuscii a risvegliarmi] dal [sonno oscuro] del mio Dio [...] [ein questo modo] fui fortificato [...] e rafforzato da uno spirito santo superiore a Dio.
Vidi il perfetto Bambino - [chi egli è] e quello che [possiede] - spesso e [in molti modi] che apparivano simili ad una connessione [unitaria], mentre cercavo il padre di tutte le cose [che sono] concettuali e sensibili, specifiche e generiche, [parziali] e intere contenenti e contenute, corporee e incorporee, essenziali e materiali e tutte le cose, dell'Esistenza che è combinata con esse e con il dio di questo <perfetto figlio>, il non nato Kalyptos e il potere in loro.

Primi interrogativi circa la relazione tra i mondi ideali e quelli fenomenici

(Circa) l’Esistenza: come possono “Essere”, poichè provenendo dall'eone di coloro che esistono (essi provengono anche) da un spirito invisibile, indiviso e autogenerato? Sono esse, tre immagini non nate che posseggono un'origine migliore dell'esistenza, esistenti prima di tutte [queste], pur diventando [di questo mondo ...]? Come operano in sua presenza con tutti coloro che [provengono da ciò che é] buono [e che esiste ad di sopra]? Che tipo di potere é? Qual è la sua origine? Come (l’Esistenza) opera per lui e per tutti costoro? Come [essa diventa una unità] semplice e al contempo si differenzia da se stessa dato che ha Esistenza, Forma e Benedizione? Attraverso quale forza vive? Come può essere apparsa l'esistenza dato che non esiste da un potere esistente?

Senza risposta e disperato Zostrianos tenta il suicidio

Mentre riflettevo su queste cose per comprenderle; secondo la consuetudine della mia razza, offrivo [le mie meditazioni] al dio dei miei padri. Continuavo a lodare tutti, i miei padri e padri che trovavo nella mia ricerca. Quanto a me, non ho smesso di cercare un luogo di riposo degno del mio spirito, dove non sarei più stato legato al mondo percepibile. Quindi, profondamente turbato e cupo a causa dello disgrazia che mi circondava, ho osato agire per consegnarmi alle bestie selvagge del deserto per una morte violenta.

Apparizione dell’Angelo della Conoscenza e conferma della missione di Zostrianos

In quel momento giunse innanzi a me l'Angelo della Conoscenza della luce eterna. Mi disse: "Zostriano, perché impazzisci come se fossi ignaro dei grandi esseri eterni che esistono al di sopra? [Non sai che] [sei stato scelto] [...] e per questo ti è stato detto [cosa farai] affinché tu possa essere salvato, [...] [...] dalla morte eterna, né [sai…] [...] coloro che conosci per [...] salvare gli altri che mio padre scelse? [Tu] [supponi] d’essere il padre di tua razza? O che Iolao sia tuo padre? Un angelo di Dio [non ti ha mostrato forse la via] attraverso i santi? Vieni e trascendi questi regni. Tu tornerai a loro in un altro momento per predicare ad una razza [viva], per salvare coloro che sono degni e per rafforzare gli eletti, perché la lotta dell'eone è grande, ma il tempo di questo mondo è breve."

Ascesa spirituale di Zostrianos attraverso gli Eoni

Apparizione della nuvola Luminosa

Quando mi disse ciò, molto rapidamente con ansia ma anche con molta gioia, salii con lui in una grande nuvola di luce. Lascianto il mio corpo sulla terra perché fosse custodito dalle glorie, sfuggimmo dall’intero mondo e dai tredici eoni in esso e dai loro esseri angelici. Non ci videro, ma il loro arconte fu disturbato dal nostro passaggio, perché la nuvola, essendo superiore ad ogni cosa cosmica, era ineffabile. La sua bellezza brilla con forza, essa illumina [guidando] gli spiriti puri come salvatrice spirituale e principio razionale d’intelletto, diversa dalle cose che si odono nel mondo [fatte di] materia cangiante e di ragione persuasiva. Allora seppi che il potere in me era superiore all'oscurità perché conteneva tutta la luce. Fui battezzato lì, e ricevetti l’ l'immagine delle glorie diventando come uno di loro.

Il Reame Atmosferico delle Copie Eoniche

Attraversai l’atmosfera e passai attraverso le copie eoniche, dopo essermi immerso sette volte [nelle acque] viventi, una volta per ciascuno degli eoni e senza pausa, fin quando [non ebbi visto] tutte le acque.

La Dimora, il Pentimento e l’arrivo tra gli Eoni Autogenerati

Ascesi fino alla Dimora veramente esistente. Fui battezzato e [abbandonai] il mondo. Salii al vero Pentimento realmente esistente [ed fui] battezzato sei volte. Passai attraverso il sesto eone. [Fui potenziato e ] salii agli Eoni [autogenerati]. Rimasi lì dopo aver visto la luce veramente esistente della Verità che esiste realmente, a partire dalla sua radice autocentrata, con i grandi angeli e le glorie, [oltre] numero.

Il Primo dei cinque Battesimi nel nome di Autogenes

Fui [battezzato] nel nome di Autogenes divino da queste stesse potenze che presiedono [oltre] l’acqua viva, Michar e Mi [cheus.].
Fui purificato dal grande Barpharanges.
Fui sigillato da coloro che presiedono a questi poteri, [Michar], Micheus, Seldao, Ele [nos] e Zogenethlos.
[Divenni] un angelo [contemplativo] e rimasi nel primo – che è il quarto eone - insieme alle anime. Benedissi l’Autogenes divino e l’autogenerato Pigeradamas, [occhio] di Autogenes, il primo perfetto [essere umano]; e Seth Emm[acha Seth], figlio di Adamas, il [padre] del [inamovibile radice]; e le [Quattro] Luci, [Armozel], [ Oroiael, Davithe ed Eleleth]; e Mirothea – che è la madre [di Adamas] - e Prophania - [che é la madre] delle luci – e Pelle[sithea] la [madre degli angeli].

Il Secondo dei cinque Battesimi nel nome di Autogenes

Fui [battezzato per la seconda volta] nel nome dell’Autogenes divino da queste stesse potenze. Divenni un angelo di genere maschile. Mi levai in piedi sul secondo, che é il terzo eone, insieme ai figli di Seth, e benedissi ciascuno di loro.

Il Terzo dei cinque Battesimi nel nome di Autogenes

Fui battezzato per la terza volta in nome di Autogenes divini da questi stessi poteri. è divenni un angelo santo e sostai nel terzo - che è il secondo - [eone], e [benedissi] ciascuno di loro.

Il Quarto dei cinque Battesimi nel nome di Autogenes

Fui battezzato per la quarta volta da queste stesse potenze. Divenni un perfetto [angelo] [e rimasi in piedi] nel quarto – che [è il primo] eone e [benedetti ciascuno di loro].

Zostrianos si interroga sulla realtà singola la base degli Eoni autogenerati

Poi cercai [la potenza unica appartenente a queste]. E dissi: "Io [...] di [...] e [27] [ti interrogo] [circa] la [il concepimento di queste potenze e ti chiedo]: perché [ci sono] [differenze] nella capacità [del loro sentire] , diverso dal sentire umano? [Sono questi stessi] loro poteri? O queste cose sono le stesse, ma i loro nomi differiscono l'uno dall'altro? Ci sono anime differenti da altre anime? Perché gli esseri umani sono diversi tra loro? Come e in che misura essi sono esseri umani? "

La Rivelazione di Authrounios

Authrounios spiega i Reami egli Eoni Autogenerati

Il grande sovrano, Authrounios, mi disse: "Stai chiedendo di coloro attraverso i quali sei passato? Oppure perché questo regno atmosferico, contiene un modello cosmico? Oppure quante copie eoniche esitono? O anche perché non sono turbati? Oppure riguardo la Dimora, il Pentimento, la creazione eonica e il mondo che [non esiste] veramente [cioè il mondo psichico]? Io ti [istrurò apertamente riguardo tutte le cose su cui mi [interroghi]. [Nessuna rivelazione riguardo] me, [...] né [...] ti [sarà nascosta neppure riguardo l’] invisibile [pirito finchè non saprai tutto] e [ la dottrina] di [Eleleth … ti sarà rivelata].

Zostrianos si unisce agli eoni che ha attraversato

[E con lui] e [con me stesso, mi unii a lui] e [a questi eoni] che avevo [attraversato].
(3 righe irrecuperabili)

Authrounios spiega l’origine del Cosmo fisico ed il ruolo di Sophia

Il grande sovrano in alto, Authrounios, mi disse : “Il regno atmosferico è nato da un principio razionale, e manifesta incorruttibilmente le cose generate e deperibili per l’avvento dei grandi giudici (cioè le stelle), per non provare la percezione ed essere rinchiusi nella creazione, ma quando sono venuti su di essa e hanno percepito le opere del mondo, hanno condannato il suo governatore e la deperibilità perché era un modello del mondo, dato che è una sostanza e un principio della materia, un prodotto scuro e corrotto.
Quando Sophia contemplò [queste stelle] emise l'oscurità, [fuggendo da ciò che è soggetto all’] [Arconte, poiché è un muffa invisibile, [un principio] della sostanza [insostenibile] [e la forma] senza forma [...] una forma [senza forma]. [Fece spazio] per [ogni cosa cosmica ...] il Tutto [... un prodotto corrotto] [poiché è un principio razionale] [che persuade] l'oscurità. [Promana] [dalla sua] ragione, poiché [è im] possibile [per l'arconte] della [creazione] vedere tutte le entità eterne. Questi vide un riflesso, e copiando il riflesso che [vedeva] in essa, creò il mondo. Con un riflesso di una riflessione realizzò il mondo, e poi anche il riflesso gli fu tolto. Ma a Sophia fu dato un luogo di riposo in cambio del suo pentimento. Di conseguenza, poiché non c'era dentro di Lui (dell’Arconte) nessuna immagine pura e originale, preesistente o che provenisse da lui, egli usò la sua immaginazione e modellò il resto, con immagini appartenenti a Sophia sempre corrotte [e] ingannevoli. Ma l'Arconte - [poichè simula] incarnò [l’inseguitore di immagini] e, a causa della sovrabbondanza [che richiamava verso il basso], guardò verso il basso.

Riflessione di Zostrianos

Quando [udii queste cose e quando] vidi [ fui in grado di capire cosa prova] la mente di coloro che hanno impegnato la loro mente sulle cose che non conoscono. Poiché ha posto [la mente su] gli eoni [...] [più di ...] ... [...] .

Conclusione della rivelazione di Authrounios

Restaurazione di Sophia

E [ancora una aggiunse: "Sophia divenne] perfetta per mezzo della [volontà] di [colui che governa] attraverso il quale [l'atmosfera] si regge, avendo ella distrutto il mondo.

Le Copie Eoniche e l’Illuminazione dell’Anima

Ora le Copie eoniche che esistono in questo modo: non hanno raggiunto una forma equipotente, ma posseggono glorie eterne ed esistono come sedi di giudizio per ciascuna delle potenze. Ma quando le anime sono illuminate dalla luce in queste (Copie) e dal modello che spesso si presenta [senza sforzo] in esse, allora l'anima pensa di scorgere [la verità] e l'eterna [la causa] la benedetta [Idea] [che esiste] come singola Unità [...] ciascuna di [...] luce che [...] tutti e lei [...] tutto e lei [...] e [...] e lei [...] lei che [...] lei [...] [...] ... [...] di [la Dimora]. E il rimprovero del Pentimento [é con le anime] secondo il potere [in esse] che vi può soggiornare. Le anime inferiori sono addestrate dalle copie eoniche che ricevono una replica delle loro anime, mentre sono ancora nel mondo. Dopo la singola corteo degli eoni, esse vengono alla esistenza e sono individualmente trasferite dall' copia della Dimora, alla Dimora che realmente esiste, dalla copia del Pentimento al reale Pentimento, e dalla copia di (eoni) autogenerati [a quello] è il veramente esistente [Eone autogenerato], e così via. [...] Le anime ... [...] esistono in una [luce ...] tutte [attraverso] le [Copie] Eoniche.
Da un lato essi vedono [ma quando ...] e certi [...] avanti [...] il [...] fuori [...] [luce. ..] 29 ... [...] di [...] [tutti] quelli [che] sono ... come essi] [benedica: il dio] superiore gli eoni [grandi] e l’ [ingenerato] Kalyptos, il grande Protophanes maschio, il perfetto [Bambino] che è superiore a Dio, e il suo occhio, Pigeradamas. "

Zostriano Invoca Ephesech, Figlio del Figlio

Chiamai il figlio del bambino Ephesech. Lui giunse davanti a me e disse: "O messaggero di dio, figlio dell'padre, tu sei l'uomo perfetto." [Perché] mi stai interrogando e mi chiedi informazioni sulle cose che conosci, le ignoravi? " [Ma] io dissi “Stò interrogandomi sull’acqua [quindi su come essa é perfetto] e emana [il suo potere]? Quali sono i suoi poteri? [I nomi] che riceviamo con battesimo [perché questi nomi sono [diversi da quelli?] E perchè [le acque differenti differenti le une ] dalle [un altre]? Esse sono complete] nel ... [... da] altri [ ...] umani [... Perché sono diversi] [in questo modo gli uni dagli altri]? "

La rivelazione di Ephesech – Prima Parte

Le Tre potenze dell’Invisibile Spirito e l’Origine dell’Eone Barbelo [Il Bambino del Bambino, Ephesech il Salvatore, rispose] dicendo: "[Zost]trianos, ascolta tutte queste cose! Ora i principi pre-esistenti sono tre in numero, sebbene siano nati da un'unica origine [del] eone Barbelo, non come un numero indefinito di principi e poteri, e neppure come derivati ​​di una qualunque origine e potere . (Al contrario) hanno manifestato ogni principio e potenziato ogni potere, e sono apparsi in quello che è molto superiore a loro, questi che sono Esistenza, Beatitudine e Vita. [Essi sono apparsi] come uno [ e apparvero] da una [singola unità], e quindi [...] furono chiamati [per loro] maggiore [gloria ... singoli] e [certo ...] un perfetto [...] da [un unico principio ed] [è una [unità semplice ...] sempre [...] ... [ ...] ... [...] ... [...] ... [...]

Le Tre Acque Battesimali dell’Eone Barbelo, Tre potenze dell’Invisibile Spirito

[Esiste] un'acqua per ciascuno di essi. Perciò vi sono tre acque perfette:
L'acqua della Vita che appartiene alla vitalità in cui sei stato battezzato in Autogenes.
L'acqua della Beatitudine che [appartiene] alla Conoscenza in cui sarai [battezzato] in Protophane.
L'acqua dell'Esistenza [che] appartiene alla Divinità, cioè a Kalyptos.
E l'acqua della Vita [esiste rispetto alla] Potenza, quella di [Beatitudine] rispetto a Essenza, e quella di [Divinità] rispetto all’[Esistenza].
Ma tutte [queste] [sono similitudini e forme della] Triplice Potenza dell’Uno. È [questo] che [scorre] nell'acqua pura [... esso] è anche [il modello ...] [... acqua] secondo [... quando essi] partono [... maschio] [... là] [...] ... [...] ... [...] Esistenza [come egli è].
La Generazione della Essenza determinate: l’eone Barbelo Non solo [hanno preso posto] nel pensiero, ma egli [fatto loro spazio], poiché vi vi [penetrassero] nel modo seguente : imposte un [limite] superiore sull’Esistenza, perché non diventasse infinita e senza forma ; in questo modo l’Esistenza divenne veramente limitata mentre si formò una nuova entità affinché [essa] diventasse qualcosa che aveva una propria [dimora]: l'Esistenza si unì al[l’Essenza], sorta da essa, esistente con essa, che la circondava da ogni parte. [Si ritirò] dall'acqua viva [per poter] ricevere [esistenza] e [stabilità] di [...] attività [...] visibile ... [...] sua la parola [...] ... queste dopo [...] diventarono [... facendo spazio] per un [...] ... [...] ... [ ...] ... [...] ... [...] ... [...] Mentre questa acqua esiste, il potere esiste insieme alla Essenza e all'Esistenza dell'Essere. E il nome in cui uno è battezzato è un'espressione razionale di questa acqua.

Ricevere l’illuminazione ed essere stabilizzati attraverso il Battesimo

Perciò la prima acqua perfetta della Triplice Potenza dell’Uno, quella di Autogenes, è Vita per le anime perfette , perché è un'espressione razionale che viene all’esistenza di entrabe, [mente] [ e di ciò] che é [uno], entrambe perfette, poiché la fonte di tutte loro è lo Spirito Invisibile, mentre gli altri derivano [dalla conoscenza] poiché sono sue similitudini. [Ma] colui che allo stesso tempo conosce [come egli stesso esiste] e che cosa é [l’acqua di vita], [allo stesso modo] vive nella [conoscenza. Cìò che appartiene alla conoscenza] è l’[acqua di] Vità. E nel [divenire, Vita] diventa [illimitata] [in modo che possa ricevere] il proprio essere. [... e] il nome [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... esiste veramente ; è così perché così si limita. Essi [si avvicinano a] questa acqua secondo questa equivalenza di potenza e rango.
Protophanes, la grande mente invisibile, ha la sua propria acqua, come vedrai quando arriverai nella sua dimora. Così fa anche l’ingenerato Kalyptos.

La Struttura dell’Eone Barbelo

Autogenes, il bambino triplo maschio, Protophanes e Kalyptos

In relazione ad ognuno di essi esiste una forma parziale e [iniziale], affinché possano divenire completi, poiché gli eoni auto-generati sono quattro perfette esianze di quelli perfetti [che esistono prima] gli [individualmente perfetti]. E il [quinto] eone [contiene] l’Autogenes [divino], poiché [tutti] [derivano] [dal Triplo Maschio divino] [uomo perfetto]. Per questo [sono] interi [...] perfetti [divini ... il Triplo] [Maschio ... le] persone [perfette] [...] nel [...] . [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] perfetto quelli che esistono per due specie, generi, interi e parziali differenze.
Il percorso di ascesa che è più alto della perfezione è simile a quello di Kalyptos.
L’Autogenes divino é il capo, sovrano dei suoi eoni e dei suoi angeli come parte di lui: per questo individualmente compongono i quattro e contemporaneamente compongono anche il quinto eone ed esistono nell'unità. Presi individualmente, i quattro [comprendono] il quinto. Ma tutti questi sono singolarmente completi [poiché hanno] un principio [per ciascuno].
Quindi anche [il Triplo Maschio] è un [individuo perfetto], perché è un [potere] del divino [Autogenes]. E [Protophanes], l'invisibile mente maschile [perfetta] [è il luogo di dimora] di coloro che si uniscono negli eoni. A [...] ... [...] ... [...] ... [...] [... come] parti viventi e perfette.
Ora per quanto attiene l’Interezza, entrambi i perfetti e quelli più alti dei perfetti e benedetti:
Kalyptos l’auto-generato è un principio preesistente dell’Autogenes, una divinità e un antenato, una causa di Protophane, un padre delle sue parti, una divinità paterna, inclusa, ma non compresa . Poiché egli è un potere auto-derivato, è padre di se stesso, perciò è [senza padre].
L'invisibile Tripla Potenza dell’Uno, spirito invisibile, è [la fonte di tutti] e [un'essenza insostanziale] [prima dell'essenza] e dell'esistenza [e dell'essere]. [L’Esistenza é prima della] Vita, [perché ne è] la causa . Benedizione [. E ...] la [grandezza ...] di tutti [questi ...] il [...] ... [...] ... [...] ... [...] [esistono] in esse.

Battesimo ascesa ed unione dell’anima all’interno dell’Eone Barbelo

[Sono scesi] tra gli altri, ma sono tutti in molti luoghi, ovunque vi sia un posto desiderabile e piacevole. Sono ovunque e non sono da nessuna parte. Essi contengono spirito - e poichè sono incorporei - trascendono le cose incorporee. Sono indivisibili, con pensieri viventi e un potere di verità, insieme a quelli più puri di loro, in quanto sono spiritualmente più puri e diversi da quelli che si trovano in un sol luogo. Soprattutto, sono senza costrizione, sia in tutto che in parte. Pertanto il loro cammino di salita è puro [poiché è impercettibile]. Ognuna [delle loro potenze] ha messo [da parte] [per se stessa] la propria [radice]. E [...] [...] ... [...] ... [...] ... [... soprattutto] [...] i suoi eoni particolari. Inoltre [essi sanno] come possono ricevere un modello eterno.
L'intelligenza universale si unisce all’interno quando l'acqua dell’Autogenes è completa. Quando si conosce questo, si ha a che fare con l'acqua di Protophanes; quando esso si unisce con tutti questi, si ha a che fare con Kalyptos.
Analogamente tra gli eoni: per quanto riguarda la conoscenza di questi individui insieme alle loro parti, essi sono [perfetti]. Quelli dell'Interezza in cui vi è la conoscenza e ciò che essi conoscono [diventa distinto], eppure essi hanno qualcosa in comune con gli alri. L’Interezza e tutti [costoro si ottengono] nell'immersione del [battesimo] di [Autogenes].
[Se il ...] [perfetto ...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [... Che é] colui che esibendo se stesso come uno che è giunto a conoscere come origina da lui e sperimenta amicizia reciproca, questi viene mondato nel battesimo di Protophanes.
E se si comprende la loro origine, e come essi sono manifesti in un unico principio e come si differenziano tutti coloro che si uniscono, e come quelli che sono stati divisi si uniscono ancora e come le parti [ si uniscono] nelle interezza e le specie con i [generi] - quando si comprendono queste cose – si viene mondati nel battesimo di Kalyptos.
Ogni elemento locale ha una parte di eterno [e] ascende [a loro. Come] uno [divevuto puro e semplice], solo in modo continuo [si avvicina] alla unità. Essendo [sempre] puro e [semplice], egli riempie [ la Mentalità], con l'esistenza [e spirito], anche uno Spirito Santo. Non c'è niente di lui fuori di lui.
Da una lato, con l'anima perfetta egli [osserva] quelli dell’Autogenes; (dall’altro) con l'intelletto (osserva) quelli del Triplo Uomo; (e infine) con lo Spirito Santo, quelli di Protophane .
D'altra lato, sente Kalyptos attraverso le potenze dello Spirito da cui sono usciti come una rivelazione molto superiore allo Spirito Invisibile. E per mezzo del pensiero che ora esiste nel silenzio e nel primo pensiero, (egli sente) il Triple Spirito alimentato invisibile; questo è, inoltre, un'udizione e (al contempo) una silenziosa potenza purificata dal vivente Spirito, il perfetto l’uno tutto perfetto.

Conservazione di coloro che sono degni delle glorie

Quindi ci sono glorie designate come [nutrimenti] su di essi. Coloro che sono stati realmente battezzati nella conoscenza e coloro che sono degni, sono custoditi, ma quelli che non sono di questo tipo [sono mere cose] e tornano [alla loro radice. Uno] [derivante dal] quinto è [soddisfatto delle Copie delle eone]. [Per ciascuno] degli eoni [vi è] un battesimo [di questo tipo].

I Vari bassesimi ed i gradi di conoscenza

Ora, se egli elimina il mondo e mette da parte [la natura], se egli diviene uno straniero senza dimora o poteri, secondo le pratiche di altri, o se si pente, o non ha commesso alcun peccato, essendo soddisfatto della conoscenza (e) senza preoccuparsi di nulla (di ciò che è mondano), i battesimi interessati sono rispettivamente questi:
(C’è) il sentiero nell'auto-generato, quello in cui tu sei stato battezzato ogni volta, che è appropriato èer vedere gli individui [perfetti] – e rappresenta una conoscenza di tutto, provenendo dai poteri dell’Autogenes.
Poi (c'è) quello che si esegue quando vieni elevato e trasferito agli eoni perfetti.
(Infine) Quando si viene mondati nel terzo battesimo, allora si viene istruiti in merito a coloro [che] veramente [esistono] in quel luogo.
Ora, riguardo a questi nomi, essi sono così composti: c'è un'unità, [ed è di un unico genere] come [le cose perfette] in virtù dell’[essere in mezzo] alle cose che sono, e [sono nate perché] esiste una loro espressione razionale [e perché] è un nome che esiste realmente.
Ora, da un lato le cose esistenti esistono in un'intelligenza simile a loro, e la loro somiglianza generica è innata nella propria individualità; dall’altro lato, un individuo vede, capisce, entra, e diventa simile (al suo genere) da un discorso udibile ed ascoltando. Ma con il solo (semplice) ascolto, essi sono impotenti, perché sono sensibili e corporei. Perciò prendono le cose che sono in grado di ricevere. È una immagine [debole] che emerge come questa dalla sensazione o dal ragionamento, superiore alla natura materiale ma inferiore all'essenza intellettuale .

Vari tipi di anime e il loro livello di conseguimento eonico

Le anime incarnate

Non stupitevi delle differenze tra le anime. Quando si pensa che siano diversi, allora non sono simili, sebbene siano [parti] delle cose [durevoli].
[Ora] se uno [che appare] in una [anima] ed é [completamente] morto;
(per questi tipi) le loro [anime] [sono] disincarnate.
Un altro [che è dentro] il suo tempo [appare] per un tempo;
(per questi tipi) la loro anima è corporea.
Coloro che sono completamente [morti] sono quattro,
mentre quelli [all’interno del] il tempo sono nove.
Ognuno di loro ha il suo carattere ed attitudine.
Anche se simili, sono differenti;
anche se distinti, sono anche stabili.
E altre anime immortali si associano a tutte queste anime a causa della Sofía che ha guardato in basso, poiché esistono tre specie di anime immortali:

Le anime disincarnate nella Dimora

(Prima) quelle che hanno preso radice nella Dimora non hanno il potere auto-generato; seguono i modi di altri. Ora questa è una specie singola, [autocontenuta].
Le anime disincarnate nel Pentimento (Secondo), quelle che si trovano [nel] Pentimento, che non sono ambivalenti col peccato, poiché la conoscenza è sufficiente per loro: per questo esse sono neofite, [ancora peccano]. Eppure essa (questa specie) ha anche delle distinzioni: ci sono quelle che hanno peccato; altre [quelle che] si sono pentite; e altre [che hanno intenzione di (pentirsi)]. Poiché ci sono tre classi (ultime): coloro che hanno commesso tutti i peccati e si sono pentite; (coloro che hanno peccato) in parte, o coloro che hanno avuto solo l’intenzione (del peccato). Perciò, i loro eoni sono anche sei secondo il posto raggiunto da ciascuna delle loro (anime).

Tipi di anime disincarnate negli Eoni auto-generati

Il terzo (genere principale) è quello delle anime dell’Autogenes; essi hanno un'espressione razionale della verità ineffabile esistente in conoscenza, nonché di [potere], di auto-generazione e di [vita] eterna. [E] hanno quattro distinzioni nello stesso modo: le forme degli angeli, quelli che amano la verità, quelle che sperano e quelli che credono. [Inoltre] esse hanno anche compagni che stanno [con loro]. Esistono [come quattro luoghi] ​​di Autogenes. [Il primo] è quello della [vita perfetta]; il [secondo] è [quello della mentalità], il [terzo è quello della eterna] conoscenza; il quarto è quello [cui appartengono] le[anime] immortali.

La relazione delle quattro luci e dei loro Abitanti nell'ascesa dell'anima

Le quattro luci esistono [là] allo stesso modo:

[Arm]ozel [è] [collocato] sul primo eone,
un desiderio per dio, verità e un unità di anime;
Oroiael, un veggente della verità, è collocato nel secondo;
Daveithe, una visione della conoscenza, è collocato nel terzo;
Eleleth, un impulso impaziente e la preparazione alla verità, ed è collocato nel quarto.
Le quattro esistono come espressioni razionali della verità e conoscenza. Esistono, anche se non appartengono a Protophanes ma alla Madre (cioè a Barbelo).
È un pensiero della mente perfetta della luce che provoca le anime immortali perché acquisiscano conoscenza. [Egli è quello che è sufficiente] per loro, gli autogeni divini, Arse[n]. Una rivelazione [del potere] di loro tutti , [è] una [intelligenza] ineffabile espressione razionale [della] verità che [parla apertamente] riguardo la [mente perfetta], è [un principio] esistente sopra l’[ indivisibilità] [con cui è unita] in un sigizie all'interno di una luce [intellettuale] e pensata entro il suo eone.
E Adamo è l'uomo [perfetto], essendo un occhio di Autogens. È la sua conoscenza che <sa> che il divino Autogenes è un'espressione razionale della [mente] perfetta della verità.
Il figlio di Adamo, Seth, che giunge a ciascuna delle anime come conoscenza sufficiente per loro. Di conseguenza, [il seme] vivente origina da lui.
Mirothea è [quella in cui] gli autogeni divini appaiono insieme ad [Adamas]; è un pensiero della mente perfetta riguardante la sua propria esistenza, cosa ella é, come esisteva, e come esiste(ora).
Perciò il divino Autogenes è un'espressione e una conoscenza razionale e le conoscenze [derivano da un'espressione razionale]. Per questo [l'anima di] Adamas [è semplice. Ella é il potere] dei [semplici a cui] apparve, [è] una trasformazione delle anime; è anche [un potere] [della] [Mente] perfetta. A beneficio del [perfette e dell'ospite ]angelico [è spesso apparsa].
[Se] quindi [esiste] [l'anima cosmica] [che le produce] [e preesiste] [anche il mondo percettibile], le copie eoniche [ della Dimora] che [veramente esiste e] il Pentimento [costituiscono l’ascesa] a questo luogo, fino agli eoni che veramente [esistono].
Se [l'anima] trova e ama [la verità], essa rimarrà nel [quarto] eone, [possedendo] la luce Eleleth; [sarà] un pensiero contemplativo.
[E se] spera e percepisce, è un [angelo] di sesso [maschile] che è arrivato a collocarsi [nel terzo (eone), posseduto] [dal luminare Daveithe].
Se [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [.. .] ... .
[Se] è unito [con] [la verità, allora si collocherà] [nel primo] [eone], [che posseduto dal luminare] Ar[mozel.
Se diventi un [angelo del mondo intelligibile] [e se ascendi] a quel potere sarai sollevato [al primo eone], la luce che sta sopra di loro ].

Prospettive negative e positive per le anime negli Eoni generati automaticamente

Incommensurabile [e grande è] questo eone! [Se] [ottieni] solo questi, [andrai] dai perfetti [Eoni] e da quel potere, se è o [non è possibile] per qualcuno [consolidare] ogni [forma] della sua immortale anima, non [solo] il percepibile e [misurabile], ma anche [in modo esplicito] individualmente [perfetto].

E non c'è nulla [...] lui [...] che egli [...] ... [...] ... [...] ... [.. .] [in ...] [...] e in [corporeo ...] su ciascuno [...] ogni [uno ...] è forma [meno ... ] [... non creata] e questo [...] e questo [modello] [...] niente [...] eterno, né [...] un intero [... ] 1[...] incessante ...] di questo [...] chi è sottile [...] aver ricevuto [...] la mente perfetta [...] ... indivisa [...] luce perfetta [...] ed è in [...] Adamas, e [... divino] Autoge[nes]. E ascenderà [alla grande perfetta] Mente [Protophanes]. Il divino [ingenerato] Kalyptos [che per primo] sa [...] ma [...] anima [...] ci [...] ... [...] .. [...] ... [...] esistenza [il loro completamento] [...] radice [...] [...] secondo poteri e [...] e terzi [...] appaiono [...] 8 che [...] c'è [... libero] anima [... causa]. E gli eoni [...] dimora [... alcuni] anime e [...] [sono] dei [...] più di dio [...] del [ Autogenes ...] Autogenes [...] prima ... [...] angelo [...] invisibile [...] ... alcuni [...] anima e [...] eoni [...] e [l'anima ...] angelo [...] forma [... angelo] ... [...] . [...] ... [...] ... [...] lei [ha ...] [...] eterno [molte volte]. E [... spesso] [lei sta. E se un'anima [...] [diventa] [un angelo] e [se gli angeli e gli altri divini divengono] mondani l'anima [santa] superiore.

Livelli Eoni Eoni sotto gli Eoni Autodificati

Ora, come per [gli] eoni che [seguono] l’uno Autogenerato, [anche loro] hanno [altre] acque, l’[acqua] [di queste (anime sante) e anche quella [degli] arconti . [Ma] queste acque hanno [ancora] altre distinzioni di cui non è [opportuno per] (l'anima) discutere.

Il bambino tripla maschile ei tre sotto-eoni dell’eone Barbelo

[L'invisibile] maschio [sta davanti] e [precede] il divino [Autogenes] [...] che esiste il [...] sentire [... A]u[t]ogenes [...] di [...] ... [...] ... [...] ... [...] [... qualsiasi] [modello affatto. Egli] possiede [un'espressione razionale] dell'Esistenza [in modo che possa diventare] vita [per] [tutti quelli che] esistono a causa di [una] [intelligenza] espressione razionale [della verità]. Il [perfetto Triplo] Maschio Bambino [è] una forma [del] divino [Autogenes, una potenza del Invisibile] Spirito [e un pensiero all'interno] della [Mente] perfetta [ed una] concordanza di [un primo principio] con un principio [ed una prima] sorgente, con [una fonte. E 'un potere] di Barbel[o. Ed è una rivelazione] e [un pensiero all'interno] della Mente perfetta (cioè, Barbelo).

[Ora i] (principi) secondari sono quelli della [conoscenza del] pensiero [che ha avuto origine] dalla [luce che esiste] in Barbel[o ...]. E Kalyptos [...] tutti questi [...] verginale [...] lui ... [...] in un [...] e [...] [ generare ...] ... [...] per [...] in esso. [Quindi, o ella deriva dalla] potenza [dell’] uno, [oppure deriva dal [suo eone]. In ogni caso ella deriva dalla potenza di [colui che esiste veramente], dal momento che [esiste] come il sua [immagine]. [Egli è l’uno pre-esistente]; anche se essi sono pre-esistenti e sono derivati] della (pre-esistenza) [che è solo sua]. E lui è [quello immutabile]; è lui solo [che può] essere sufficiente a se stesso, [perché egli non ha] carenza. [...] tutto, egli dà [...] attraverso il [...] A [causa di lui] [essi sono sue parti] in modo che egli possa diventare [...] e che uno che [...] lui [...] indiviso [... Ba]rbelo; lui [...] in modo che egli possa diventare [...] beatitudine [...] ... [...] tutti i [...] e [sa ...] ... [...] ... [...] ... [... perfetto ...]
[Egli (il Triplo Maschio Bambino) è] un [pensiero] della Mente perfetta [(cioè Barbelo) dal momento che è la conoscenza] e lui [é] [il] perfetto [triplo] spirito. [È un] perfetto [maschio], che vive per sempre [poiché è un Dio invisibile]. Ed [esiste dal momento che] questo esiste [prima di lui. Egli è l'espressione razionale] della [Mente perfetta in quanto] costituisce [un'espressione razionale] da [...] che è in [... hanno] tutti questi eternamente [... esiste] [la] Tripla [Potenza ...] è nella[... assomigliano] a coloro che [sono unificati, essendo] perfetti. ... [...] la Mente Protopha[ne la Mente perfetta] , ma [...] pura [...] ha [...] e di un'immagine [...] appaiono [...] e la non [...] ... [...] lei [...] modello [...] ... [...]... [...] ... [...] ... [...] [...] ... [...] ... [.. .] cioè [...] ... [...] ... [...] ... [...] causa sua hanno [...] lo delimita [. ..] è semplice [...] perché è [... lui] come se [solo] esiste [e] come se [egli è] altro [che le cose esistenti], vale a dire, [ciò che ha] privazione.
Per quanto riguarda [...] il Triplice Maschio [...] che veramente [esiste] come [... mente] di conoscenza [...] coloro che [veramente] stono [nel senso] che egli ha vera esistenza [...] e [...] ... [...] e lei [...] secondo [...] perfetto che [...] allora [...] in lui hanno [...] Kalyptos [...] ... [...] ... [...] ... [... specie] [...] ... [...] questi... [...] ... [... ] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] due specie ... [...]
[La Conoscenza del Triplice Maschio Bambino] [è Protophanes], [l'invisibile] [perfetta mente maschile. E] ha [la propria esistenza] entro [l’]ingenerato [Kalyptos]. [Egli possiede il] terzo [di quegli eoni], [dal momento che] possiede [mentalità]. Ed egli [contiene quelli che] abitano insieme [in modo che essi diventino] tutti perfetti [e benedetti], dal momento che non v'è [...] ... [...] ... da [...] Dio. Il [(masc.) ... stava] con lui [...] ... [...] [perfetta ...] della [...] Kalyptos [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] [...] so [...] di [... Pr] [otofanes, il maschio] [perfetta] Mente, [possiede tutti] i poteri [degli abitanti] del tutto [unificato] entro [lei] e lei [abita] [tra di loro.
E] la sua conoscenza [è una grande divinità], l'Auto [genes]. [Il divino Autogenes] [è un principio] del [perfetto] Triplice Maschio Bambino. [E] questo maschio [è un modello e specie] [della] perfetta [mente] - sebbene non contenga [questi] di una [singola] conoscenza come quest’uno -- [ed è ] una misura degli individui [e] un'unica conoscenza dei individui, [sia] il totalmente [che individualmente] perfetto.
E l’[ideale] mente maschile [è] un [conoscenza] di Kalyptos, [e] il divino [ingenerato] Kalyptos [è principio e la causa] e una potenza della [ esistenza] di tutti. [... veramente] [...] ... [...] ... [...] ... [...] Pro to-[Phane... Phanes Pro -] 4 di [Phanes ...] tra loro ... [...] mente [...] [...] essi [esistere] [insieme ...] [tutto .. . l’] ingenerato [Kalyptos.

Cinque tipi di persona e loro prospettive di salvezza

La mortalità richiede la salvezza

...] umana ... [...] dal momento che [appartengono a tutti coloro che saranno] [salvati] ed a chi [li salverà].

Ora [colui che si pente e] lo straniero [e quello che abita] il [mondo] percepibile [vive in contatto con ciò che è morto. [Essi] tutti [assomigliano una sola cosa.] Raggiungono la salvezza mettendo da parte] la morte. [Nessuno] di necessita di salvezza inizialmente, ma la salvezza diventa necessario poichè ora che sono degradati.

Persone materialiste con anime morte

Per quanto riguarda il (tipo di) persona che è morta: la sua anima, [la sua mente] e il il suo corpo [sono] tutti i [morti]. Le sofferenze [sottili], padri degli [uomini materiali], [sono demoni che] il fuoco [consuma]. [Esse sono mondane ...] .. [...] ... [...] ... [...] che si trasforma.

Persone materialiste con anime viventi

Il secondo (tipo di) di persona è l'anima immortale che abita cose morte, che rimane essa con loro; [per questo] allora [si impegna] in una ricerca di particolari benefici [ed] esperienze di sofferenza fisica. Essa [viene trattata corporalmente], e [dimenticando che ha] un dio eterno; si associa ai demoni.

Coloro che vivono

Ora l'umanità nella Dimora: se possiede dentro di sé la scoperta del verità, è lontana dalle azioni degli altri che vivono [perfidamente] e [inciamno].

Coloro che si pentono

Per quanto riguarda il (tipo di) persona che si pente: se rinuncia alle cose morte e desidera cose reali - mente ed anima immortale-- [Opera in modo] zelante in esse e come prima impresa per se stessa effettua un'indagine non riguardo solo l'azione , ma anche i risultati. Per questo ella [riceve un'altra] [modo di pensare. L'intero posto] e [ogni] cosa raggiungibile [sarà la sua].

Coloro che sono salvati

Ora il (tipo di) persone che possono essere salvate sono quelle che cercano la loro intelligenza e trovano ciascuna di esse. Quanta potenza possiede questo (tipo)!

La persona che è stato salvata è colui che non ha conosciuto di queste cose [solamente] come esistono (formalmente), ma uno che è personalmente coinvolto con [la] facoltà razionale così come essa esiste [in lui].Egli ha afferrato la loro [immagine che cambia] in ogni situazione come se fossero diventate semplici ed unitarie. Per questo (tipo) viene salvato in modo che possa passare attraverso tutti loro; [egli diviene] tutte queste. Ogni volta che [desidera], di si separa da tutte queste materie e si ritira in se stesso; per questo diventa divino, essendo aspirato da dio."

Risposta di Zostrianos alla prima rivelazione di Ephesech

[Ora] questo è ciò che [Io ho] sentito, [e] ho offerto in lode:
il vivente e ingenerarto Dio [che è] in verità, e l'ingenerato [Kalyptos], Protophanes il maschio invisibile perfetta Mente, l'invisibile Triple Maschio Bambino, [e il] divino Autogenes.
IP dissi al figlio del bambino Ephesech che era con me, "Possa la vostra saggezza istruirmi riguardo la dissipazione del (tipo di) persona che è slavato? Cosa sono le cose mescolate con essa e cosa sono quelle che dividono,in modo che i vivi eletti possano saperlo?"
Quando (questo tipo) si ripete ripetutamente in se stesso e si occupava della conoscenza di altre cose, poiché l'intelligenza e l'anima immortale non si intelligiscono, allora si verifica una mancanza, perché troppo gira, non ha nulla e se ne separa l'intelletto e si distende e sperimenta un impulso alieno anziché diventare un'unità

La Rivelazione di Ephesech: Parte II

Le anime che possono essere salvate hanno bisogno di assistenza per la fuga dalla reincarnazione

Poi il figlio del bambino Ephesech, [parlando] apertamente, mi disse: "Quando (questo tipo) si ritira ripetutamente in se stesso da solo ed si occupa della la conoscenza di altre cose, dal momento che l'intelletto e [l’anima] immortale [non] cooperano nella conoscenza, allora si verifica una mancanza, poiché anche se muta, non ha nulla, e si separa da esso (l'intelletto) sperimentando un [impulso] alieno invece di diventare un'unità. Quindi questo (tipo di persona) assomiglia a molte forme. E quandomuta, giunge alla ricerca di quelle cose che non esistono. Quando scende versi di loro col pensiero, non può capirli in nessun altro modo, a meno che non sia illuminato, così che ciò diventi una mera entità fisica. Così questo tipo di persona scenderà di conseguenza nelle generazioni, e diventerà senza parole a causa delle difficoltà e indeterminatezza della materia. Pur avendo eterno, potere immortale, (questo tipo) è vincolata nella morsa del corpo, [rimosso], e [costantemente] vincolato all'interno da legami forti, lacerato da ogni spirito maligno, fino a quando non [si ricostituisce] e ritorna ad abitarlo.

La gloria abilita la salvezza

Pertanto, per la loro salvezza, sono stati nominati poteri specifici, e questi stessi abitano in questo mondo. E tra gli auto-generati esistono in ciascun [eone] certe glorie in modo che uno che sia nel [mondo] possa essere salvato attraverso di esse. Le glorie sono concetti viventi perfetti; è [im]possibile che periscano perché sono modelli di salvezza, vale a dire che chiunque li riceve sarà salvato da loro, e che essendo modellato e potenziato da questo stesso modello, e avendo quella gloria come aiuto, passerà, in questo modo, attraverso il mondo e ogni eone. Ecco i sono i custodi dell'anima immortale:
Gamaliele e Strempsouchos; Akramas Loel, e Mnesinous [sono] spiriti immortali; Yesseus [M]azareu[s] Ye[s]sedekeus é [il capo] [che] appartiene al Bambino, [il Salvatore], il Bambino del Bambino, che è anche [colui che ti conosce];
Ormos è [Delimitatore] sopra il seme vivente,
Kam [ali]el è lo Spirito-donatore;
Gli attendenti sono Isauel e Audael e [A]brasax;
le Myriads, Phaleris, Phalses, [e] Eurios;
i Guardiani di gloria, Stetheus, Theopepemptos, Eurumeneus e Olsen.
Gli aiutanti [in] tutte le questioni sono Ba[thor]mos, [io] figlio, Eir[o]n, Lalameus, Eidomeneo e Authrou[n]ios;
i giudici sono Sumphthar, Eukrebos e Keilar;
il rapitore é Samblo;
gli Angeli che guidano le nuvole nebbiose, Sappho e Thouro ".
Quando ebbe detto queste cose, mi disse di tutti quelli degli Eoni generati autonomamente. Erano tutte luci eterne e perfette, essendo singolarmente complete. Per ciascuno degli eoni vedevo una terra viva, un'acqua viva, un [aria] luminoso e un fuoco [inconsiderato]. Tutto ciò, essendo semplice, sono anche immutabili e semplici [creature viventi eterne], in possessodi una varietà di bellezza, alberi di molti tipi che non periscono, così come piante dello stesso tipo come tutti questi frutti imperfetti , gli esseri umani vivi con ogni specie, le anime immortali, ogni forma e specie di intelletto, dei della verità, gli angeli che dimorano in grande gloria con un corpo indissolubile [e] una generazione ingenerata e una percezione immutabile. C'era anche quello che impassibile sperimenta la passione, perché era un potere di un potere.

La visione e la lode di Zostrianos degli eoni generati autonomamente e del triplo figlio maschile

[...] ... [...] ... [...] cambiamento [...] ... [...] indissolubile [...] ... [...] questi [ ... ] ... [ ... ] tutti sono. [...] attraverso di loro tutti [... abitano] all'interno [...] ... Sono [...] sono stati [...] [...] ... [.. .] (Le righe 12 e successive non ci sono pervenute.) Di [... tutti] 2 [... semplice], perfetto [] ... eterno [...] ... aeon ... [... ] ... e il [...] 7 riceve il potere [da ...] e il loro [...] in a
[...] per [...] [...] non [...] (Le righe 12 e successive non sopravvivono) [...] ...
[...] thorsoê [...] silenzio [...] è [...] ... è il dio] [...] eravamo benedizioni:
[l'Autogenes ,] Pigeradamas [,Meirothea l'] madre di [quella] [glorificata] colei che glorifica [colui che genera la divinità], [ Prophania] la madre [delle] [ (quattro) luci], Plesithea 13 [la madre] degli angeli, [il figlio] di Adamo, Se[th] [Emma]cha Seth, padre [del] inamovibile [corsa], e [colui fa parte ][delle] quattro luci, Arm[ozel], [Oria]el, Daveithe, Eleleth.
[Questi] siano benedetti per nome: [l'auto] veggente, il sovrano di gloria, il Triplo [Potente] [e] Triple Bambino Maschio. [Con] maestà mi disse: "Tu sei uno, sei [uno], sei uno, o Bambino, del [...] Yato[menos ...] esiste [.. .] ...
[...] tu [...].
Tu sei uno, [sei uno ...] Semelel [...] Telmachae[l ...] Omothem [..] di sesso maschile ... [...] [il] generato [dalla gloria, il] sovrano di [gloria,] amabile, e [di] tutti quelli assolutamente tutto perfetto. Akron [...].
O Triplo maschio: AA [AAA] 17 ooooo BI TREIS E[IS]! 18 Sei spirito dallo spirito;
sei luce dalla luce; sei [silenzio] dal silenzio; [sei] pensiero dal pensiero, O [perfetto] Bambino di dio ... [...] ... Diciamo [...]
[...Diciamo] [...Diciamo] [...Diciamo] [...] parola [... ] ... il grande [...] e la [grande] [... Dio] ... [...."
Tutti insieme] [benediamo] [...] l’’invisibile [eone di B]arbelo [...] [...] l'uno[...] [...] del [Triplo] Maschio Prônês, e dell’uno interamente glorioso, Youel.

Il quinto e ultimo dei cinque battesimi nel nome di Autogenes

[Quando fui] battezzato la quinta [ora] in nome dell’Autogenes da questi stessi poteri, divenni divina. Setti nel [quinto] eone, una dimora per tutti [loro]; Vidi tutti coloro appartenenti al[l’] Autogenes, 2[coloro] che esistono veramente.

Zostrianos vede tutti gli eoni autogenerati

Infatti fui immerso cinque volte [da...] 2 e [Audael e Isaouel guardiano] del [grande Yesseus Ma]zareu[s] [Yessedekeus, quello] dal [. ..] l’ uno [e ...] perfetto [...] e la grande [verginale] gloria, [la Gloriosissima unità, lei ] [il grande divino di genere maschile], [madre che] diveta [tutti] i doppiamente perfetti [eoni,] che appartene a tutte le specie maschile, il [sovrano] della gloria, madre [delle] glorie Youel, e il [quarto] luminari [della] Mente [maschile] Protophanes: Selmen [e l’uno] con lui, il dio- [rivelatore] Zachth[os] e Yachthos, Sethe[us] e Antiphan[te]s, [Sel-]dao e Ele[n]os.
[...] [...] ... [... se ...] viene [...] il [...] ... [...] figura [...] esiste come [...] dell’[Autogenes], poichè visto [l’eone degli] eoni [poiché] [assomigliano ...] più [quella ] [...] luce [...] più gloriosa [...] [...]
Questi sono in [ciascuno] degli eoni: una vivente e un acqua [vivente] e un’aria fatte di luce e un ardente di fuoco che non si [consuma], animali viventi e [alberi]; le anime [e] menti, esseri umani [e] tutti coloro che abitano [con loro], dèi [o] potenze o anche angeli, per tutti questi... [...] e [...] e [...] esistono [...] tutto [...] tutto ... [...] [...] tutti [...] sono [. ..] e sono [...] [...] e [...] [e] quelli [che uscivano fuori dal]l'Autogen[es. E io] fui plasmato da questi.
[E] gli eoni [dell’] Autogenes si aprirono; una [grande luce] uscì su me dagli eoni [perfetti] ee essi furono glorificati. 1I quattro eoni furono diffusi in un [solo] eone sotto forma di un singolo [eone] esistente [da solo].

Ephesech lascia Zostrianos ed egli vede la corona di luce e i sigilli

Allora E [phesech], il bambino del bambino [mi portò...] [...] ... [...] ... [...] ... [... sorgeva] [Yesseus] Maza [reus] [Yessede]keus [insieme con] [quelli che danno la corona] di [luce con i sigilli] su di essa, [cioè Gamaliel]e Gabrie[le], [che sono sotto le grandi luci]. [E] c'erano sigilli di quattro tipi. 13

La Rivelazione di Yoel

L'aspetto di Yoel

Vennero davanti a me i gloriosi maschi 1e il [virginale] Yoel. Mi chiedevo delle corone, (ed) egli mi disse:

Le corone ei loro sigilli

"Perché tuo spirito si interroga sullecorone e sui sigilli?" Sono le corone che valorizzano ogni [spirito] e ogni anima; e i sigilli che vi sono [sopra] sono di tre tipi, e [ appartengono] all’Spirito Invisibile... [...] vergine [...] ... [...] ... [...] e ... [...] vergine [...]... e [ ... ]. Ha cercato [...] forza nei [...] [in] [...] [...] e [...] ... [...] [. ..] egli [potenziò tutti]. I sigilli [di questi] tipi sono quelli che appartenengono a [Autogenes], Protophanes e Kalyptos.
Lo Spirito [invisibile] è un potere psichico e intellettuale, conoscitore e preconoscitore. Pertanto é mediato da [Ga]briele spirito-donatore, [cosicché] quando dà [ad] spirito santo, questi ottiene un sigillo (la) corona e lo incorona, sebbene [ha] dei [e] [...] un potere [...] il[...] ... [...] ... [...] i [quattro] [grandi Luminari] [...] [...] [viventi].

Gli individui perfetti

[Gli individui sono] spiriti [che esistono e sanno] [in modo che possano] essere [perfetti. Esistono] 1[da soli] e non sono [fra] loro (mescolati) in modo che possano [diventare] semplice e [non possano] essere copiati [in] alcun modo. Questi sono i semplici, perfetti individui.

Gli interamente perfetti che sono uniti

[Tuyyi] e tutti questi, [gli eoni] degli eoni, sono [completi], [come] tutti quelli che sono collettivamente perfetti. Ci vuole un grande [sforzo] per vederli, poiché [l'invisibile] [Protophane il grande maschio] [Mente ...] ... [...] perfetta [...] nella [Esistenza ...] ... [...] ogni [potere ...] [veramente] esistono, [perciò] [era una cosa grande per tutti] udirlo [apertamente]. 1E [esistevano] 1nel pensiero [e] pre-pensiero, [poiché] 1è potente [e] perfetto.
[Ma] è giusto per voi [pregare] su tutto ciò che è qui e [circa] le cose che sentirete attraverso un pensiero di quelli superiori perfetti e le cose che [riconoscerete] con l'anima [di] quelli perfetti".

Youel Baptizes Zostrianos in acqua viva

[Quando] ebbe detto queste cose, [battezzò] 1 [nell'acqua viva] [...] ... [...] di [il grande] [maschio invisibile] [e perfetta Mente Protophane-Armedon] [...] i primi [...]. Ho ricevuto il potere [da lei] , [ella è apparsa] [a me e io] ho ricevuto la forma [e la parvenza]. Ho ricevuto [una luce] che è al di là della mia [capacità di misura], [e io] ho ricevuto uno spirito santo. 1 Sono diventato [veramente] esistente.

Zostrianos vede il bambino triplo maschio

Poi mi portò nel grande [eone] dove vi è il perfetto Triple Maschio. Ho visto 2[il] banbino invisibile all'interno di una luce invisibile .

Yoel amministra l'ultimo battesimo di Zostrianos

Poi [lei] mi battezzò di nuovo in [acqua viva ...] , che [...] dicono [...] [...] ... [...] [. ...] [la sua bellezza ...] lui ... [...] [e] io [...] Ho potuto [essere] [alla presenza] dei grandi e perfetti [Auto generati.
E] 1Yoel interamente [gloriosa] mi disse: 13 "Hai [ricevuto] tutti i [battesimi] 1in cui è giusto essere] battezzati, e sei diventato [perfetto] [per ] l’ascolto di tutte le [cose], perciò [chiameremo] ora 1Salamex e S[emen] e l’interamente perfetto Ar[mê], luminarie dell’[eone] Barbelo, l'incommensurabile conoscenza. [Essi ti] riveleranno [quelli del] invisibile, [grande maschio perfetto] [Protophane e] [gli ingenerati Kalyptos e] [poi ti istruiranno] [il verginale Barbelo] [e] l’Invisible Spirito [Triplamente] alimentato. "

Zostrianos invoca i Luminari dell’eone Barbelo

[Quando] il tutto [glorioso] Youel [mi disse ciò], lei[ mi fece inchinare] andò e si pose davanti al Proto[phan]e. Allora io [rimasi a riposo] sul mio spirito, 15 pregando con fervore i grandi luminari del pensiero. Stavo chiamando Salamex e Se[m]en e il tutto perfetto [Ar]mê.

Zostrianos è unto, entra nell'Eone di Protophanes, e viene incoronato

La Rivelazione dei Luminari del Barbelo Aeon: Parte 1

E ho visto 21 [glorie] maggiori dei poteri, 22 [e] mi hanno unti. Ero capace [ 64 ] 1 e [...] 2 in [questo ...] 3 e [poi] 4 l'all [maschio perfetto vergine Youel partì], 5 [avendo] 6 ricoperto [loro] 7 tutti. [E ho visto] 8 Salamex [e Semen], 9 quelli che hanno rivelato 10 tutto dicendo:

Predizioni negative e positive dell'unico: Victorinus, Adv. Arium 49,9-40; 50,9-10

"Zostrianos, [ascolta] riguardo le cose che hai cercato:
[Egli] è stato un [unità] e uno singolo, esistente prima del [tutti coloro] che veramente esistono, [uno] Spirito incommensurabile, completamente indistinguibile da qualunque altro che [esiste] in lui e [fuori] e che [è giunto] dopo di lui.
È solo lui che si delimita, senza [parte], senza [forma], senza [qualità], senza [colore], senza [specie], senza[forma] rispetto a [tutti] loro.
[Egli precede] tutti: [egli è pre-principio di] [ogni principio], post [pensiero] [di] ogni pensiero, [resistenza] di ogni potere. [Egli è più veloce] del [suo] [movimento],
è più stabile della [stabilità], [supera]la compattazione [come pure] la rarefazione.
[E] è più lontano di qualsiasi cosa insondabile , ed è più [definito] di qualsiasi entità corporea, è più puro di qualsiasi entità incorporea, è più penetrante <di> ogni pensiero e di qualsiasi organismo.
[E’] più potente di tutti, do qualsiasi genere o specie, Egli è la loro totalità: [tutta] l'esistenza [vera] e [coloro che veramente] [esistono; è tutti [questi; poiché egli è più grande [di tutte le cose, corporee] [e incorporee allo stesso tempo], [è più] particolare [di] [tutte] parti.
Esistente da un [puro unitario potere] conoscibile [ egli] da cui [derivano] tutti quelli che esistono veramente, da cui deriva il [vero] Spirito esistente, il solo Uno.

Le tre potenze dello Spirito: Victorinus,

Adv. Arium 50,10-16; 50,7-10; 50,5-8

Perché sono [triplici] poteri della sua [unità], [completa] Esistenza, 1Vita e Beatitudine. Nell’esistenza egli esiste [come] unità semplice, la sua [espressione razionale] e idea. Chiunque trova, porta all’esistenza. [E in] Vitalità, egli è vivo [e] [giunge; nella beatitudine] [e viene ad] [avere mentalità].
[E] sa [che] tutti questi [diventano] unicamente lui, perciò una divinità [si occupa di tutto ciò] tranne [ciò] [è il suo] solo, e lui [è un'unità] all'interno di se stesso [e] [da solo], il singolo, [perfetto] [Spirito].
Poiché egli dimora [dentro] ciò che è suo, che [esiste] [come] un'idea di un'idea, unità di Henad. Egli esiste come [Spirito], abitato dall'intelletto, ed egli lo abita. Egli non sorge in ogni luogo, perché [è] un singolo perfetto, semplice Spirito. È il suo stesso posto e è il suo abitante. Infatti egli è tutto.
E d'altra parte [vi] vi è colui che [viene ad essere in] [Mentalità] e [Vita], che è anche il [suo] abitante. E la Vita è un'attività del insostanziale [Esistenza]. Quelloache esiste in esse esiste in lui; e a causa di [lui esistono] 1Beati e 1perfetti [eoni]. E [essa (la Vita) è il potere] che esiste in [tutti quelli] che veramente esistono.

Implicazioni per la salvezza

Beata è l'[Idea](maschile) dell'attività che esiste! Ricevendo l'Esistenza riceve il potenziale [per] la perfezione. Dal momento che non divide mai, allora è perfetto. Pertanto, è perfetto perché non è divisibile con se stesso. Perché nulla esiste, tranne [l'unità perfetta] (le pagine 69-72 sono andate perdute) [che è la sua] Esistenza, [poiché] è la salvezza [per] [gli interi].
E lui [del quale] [non] è nemmeno possibile [provare] [a parlarene], se uno [afferma] lui per se stesso, tutte queste cose [passeranno], perché [colui che] [dimora] nell'esistenza 9 [di] questo [esiste] in tutti i modi di vita; dalla Beatitudine egli conosce; e se vi partecipa egli é [interamente], perfetto. 1Ma se partecipa in [due] o uno, egli è del tipo che ha partecipato:
Per [questo] motivo ci sono quelli con l'anima e quelli senza anima; per questo motivo (ci sono) quelli che saranno salvati; per questo motivo (ci sono) coloro che [periranno] se non avessero [parte] in lui; per [questo] motivo non v'è materia e corpi; per questo motivo [c'è un desiderio di] [corporeità]; 2 Perciò [sono derivati] [della interezza].
Per tutti [questi motivi] è lui che [pre]esiste ed [è puro], in quanto egli è una [semplice] Unità, [un] singolo, Spirito innominabile, anche la suo [Esistenza], Idea (ed) [ Essenza], é [in accordo con l'] attività che è [la sua] vita, e in accordo con la perfezione che [è] una luminosa potenza. [E] tre stanno insieme e si muovono insieme.

Gli attributi dello Spirito (74,17 – 76,1 cf. Victorinus. Against Arius 50,9-10, 50,16-21)

E 'ovunque e da nessuna parte che egli [abilita] e li attiva tutti. L'ineffabile, innominabile- è da sé stesso che [veramente] esiste, si riposa nella sua perfection-- [non] è condiviso in [qualsiasi] forma, pertanto [è invisibile] a loro [tutti. Non ha preso] [nessun modello per se stesso, nè] [egli è nulla di] quelli [che] [esistono tra i perfetti] e [quelli] [che vengono unificati]. Quello che [proviene da tutti] esiste nell'Esistenza
[e] abita nella Vitalità della Vita; e in Perfezione e [Mentalità] e Benedizioni.

Gli attributi dello Spirito: Victorinus, Adv. Arium 50, 18-21

Tutti [questi] sono esistiti [nel] indivisibilità [dello] Spirito.
Ella è Mentalità per conto della [quale] è [divinità], insostanzaialità, Beatitudine, Vita, Mentalità e bontà.
Henad, l'Unità e tutti questi assolutamente puri della ingenerazione- pre-esistere, cioè, tutti questi, nonché il [...

L'emergere dell’Eone Barbelo dallo Spirito Triplamente poiente

L'emersione di Barbelo

[..] [...] [...] entro [ ] [...] ... [...] ... [... come] [una fragranza che raggiunge ] [la] luce [preesistente al] [loro] eone. È un [potere che] abita una [parte della] ingenerazione, poiché esiste sempre. Egli [cercò] dopo di lui, vedendolo [lo] esistente come una semplice [unità]. 13 Poiché è benedizione nella perfezione, egli [era] un'unità perfetta e [benedetta]. Lei manca di questa (unità) dell’uno, perché mancava di lui, per questo lui l’avrebbe completata con la sua conoscenza. E la sua conoscenza abita fuori di lui con ciò che lo contempla all’interno. [Una] riflessione e una [immagine] [che] manca [...] [...] ... [...] [...] ... [...] semplice[...] ... [...] [...] ... [... e][...] [sarebbe caduto] [giù]. Quindi lei [venuta ad esistere] [fuori dalla sua] pienezza. Non era per se stessa che lei desiderava questo aspetto di lei che [stabilito] al di fuori della [perfezione]; Ella diviene distinta perché è una istanza interamente perfezione [della] perfezione che esiste come contemplazione.
Rispetto a quello, [lei] è una prole che lo integra, anche quello che deriva dal suo potere ineffabile. Essa ha una pre-potenza, anche l’ingenerazione primaria che succede a quella, perché rispetto a tutti gli altri [è] un primo eone. [...] ... [...] [...] ... [...] [...] ... [...] [tutti coloro che sono puri perchè l'insostanziale][Esistenza. È lei che] concede [il riposo]. Ella è colei che conosce e [che la preconoscenza di] di sé, [realmente esistente] come [singolo] Eone in atto, potenza ed [Esistenza]. 1Non è nel tempo che ha origine, ma [è] [è apparso] eternamente, stando eternamente in sua presenza. 17 È stata oscurata dalla maestà della sua [bontà]. È rimasta ferma guardandolo e gioendo. Essendo riempita di bontà [non si è separata]. Ma quando fu [riempita] [...] ... [...] [...] ... [...] [...] [...] [...] [...] ... [delle glorie]. [E lei è un'essenza insostanziale] [e un potere] che [veramente esiste]. [È la prima] [insostanziale] 8 Esistenza [dopo] quella.
[E dal]l'indivisibile uno attraverso l' Esistenza in atto muove la perfezione [intellettuale] e la vita intellettuale che erano Beatitudine e divinità. L’[intero] Spirito, perfetto, semplice e invisibile, [è] diventato un'unità di esistenza e atto, ed anche un semplice Tripla [Potenza] dell’Uno, 2uno spirito invisibile, un immagine di quello che esiste veramente, quello [...] [...] ... [...] [...] capace [...] [...] [... È impossibile comprendere] la vera [esistenza] dato che è la sua [fonte], e al contempo è un'immagine.
[Ha cominciato] ad tottare, dato che era impossibile unirsi con la sua immagine. Vedeva la sua [privazione] mentre era [alla presenza] di tutta la perfezione di quella, dal momento che pre-esiste ed è sopra tutti quelli, preesistenti, essendo conosciuti come triplamente potente. Lo spirito invisibile non ha mai sconosciuto : [egli non ha (solamente) attua un atto di conoscenza, ma ha abitato,invece [in] perfezione [e] Beatitudine. [Ora] quando [lei] è diventato sconosciuta [...] e lei [...] il corpo dopo [... in] un altro modo [...] illuminata [. Ella [era] esistente [individualmente] [come causa] di [la declinazione].per paura di farsi più avanti più o portarsi più lontano dalla perfezione, ella conosceva se stessa e lui, e si è riposata e allargata per conto di lui [ 15 ] poichè era una vera esistenza, di ciò che esiste davvero in comune con tutte le cose - conoscere se stessa e quella che preesiste.

La nascita di Kalyptos

Dopo averlo integrato, essi vennero all’esistenza. Essi si manifestano attraverso coloro [che pre]-esistono. E [...] attraverso il [...] [...] dal momento che erano apparse [come] una seconda [Mentalità]. E sono apparsi [attraverso l'uno (Barbelo)] che lo preconosce, essendo uno spazio eterno, divenuto una forma secondaria di sua conoscenza, fino lala duplicazione della sua conoscenze, l'ingenerato Kalyptos. E anche quelli veramente esistenti si collocarono si trovavano di fronte a Kalyptos, perché lo conoscevano in modo che quelli che la seguivano potessero possedere un luogo e che quelli che uscivano non potessero precederla ma potessero diventare santi e semplici.
Lei è la introspezione del dio che pre-[esiste. È] diffusa [davanti] alla semplice [...] ... salvezza [...]salvezza [...]. [E] lui ... [...] [la] luce che è pre-[conosciuta]. Fu chiamata Barbelo in virtù del pensiero, il perfetto troplo maschio virginale di tre generi. Ed è la sua stessa conoscenza attraverso la quale è nata perché non venisse modellata e venuta innanzi con le cose che esistono in lei e che la seguono. Piuttosto, ella è semplice affinché possa conoscere il dio che preesiste, dal momento che è diventata migliore di quelle quando ha ingenuamente rivelato come suo prodotto .
Lei è diventata un terzo [eone. Ci sono] due [differenze] [di forma] tra [eoni], [essi differiscono in questo] 6[modo:
Da un lato ella è un primo] [con] con la [seconda natura] ingenerata e una seconda [immagine]. Si attesta nel riposo come la prima istanza di quella [che] esiste realmente.
In [un altro modo] 1[ella è] realmente la beatitudine dell'Invisibile [Spirito], la conoscenza della primordiale esistenza nella semplicità dell’Invisibile Spirito --all'interno del Henad' che assomiglia all’ 'interno dell'Unità '- quella che è pura e [senza]forma.
E chi [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] [ ...] [...] e conosce [...] e la [Mentalità] e la [perfezione] hanno agito su di essa e [si è riposato], il primo [divino] Kalyptos, tutti: esistenza e attività, divinità, tipoe specie. E i poteri sono una unità.
Adesso come è (costituita) un'unità, vale a dire non come un particolare ma nel suo complesso? Che (cosa) è l'unità che è la Henad?
[E] per [la sua] attività [e la] vitalità e [...] di [...] E l'entità [...] [...]... [...] ... [...] [...] ... [...] ... [...] potere [...] ... as [...] [Esistenza.

Kalyptos elogia la sua fonte

Una] percezione [della] verità di [quello] tutto perfetto un disse [lodando]:
`Sei grande, Aphr[edon]. Tu sei perfetto, Neph[redon]. '
Alla sua Esistenza disse:
"Sei grande, Deifa[neus]", ella è la sua attività. la sua vita e la sua divinità. Tu seigrande Harmedo, il tutto glorioso Epifh[aneo] '- la sua Beatitudine e la perfezione [dell’] unità.
Tutto [ciò che appartiene ad un singolo] è unificato [...] [...] [...] ... [...] [...] [...] [...] ...[...] eterno [...] intellettuale [... perfetto] 1[la vergine Barbelo] attraverso la semplicità della Beatitudine dello Spirito invisibile Triplamente Potente.
Lei che ha conosciuto che colui che la conosciuto. E quell'uno, essendo 17 dovunque uno, essendo indivisibile, [la condusse] [a sé] [in modo che] potesse conoscere [se stessa] come sua attività. [Lui] che non conosce [se stesso è uno] che è conosciuto 23 [mentre esiste] in un altro [uno. ...] [...] [...]... [...] [...]... [...] ... [...] ... [...

La preghiera di Barbelo

«Ti] benedico [...] O Be[ritheus, Erigenaor], O[imeni]os, Ar[amen], Alphl[eges], Elilio [upheus], 1Lalameus, Noethus! Il tuo nome è grande e [ ] forte. Chi ti conosce [te] sa tutto. Sei uno, tu sei uno, Sious, Ei[ron], Aphredon! Tu sei l’[eone] degli eoni del ottimo grande uno, il primo Kalyptos della [terza] attività! '

Implicazioni per Zostrianos

[Ora] è [quello] che abbiamo [prima ...] la sua immagine [...] di suo, lui [...] [...] [... ] [...] [...] ... [...] ... [...] [...] [...] ...[.. . esistenza] [...] e lui [...] ... [...] ... [...] in [... la gloria] [...] glorie[...] un [...] in [...] ... [...] [...] ... [...] eone [... ] ... [...] ... [...] .. [...] [...] [...] [...] [ ...] [...] [...] [...] esistono [...] ... [...]... [...] [e] ... [...]... [...] ... [...] [benedetto ...] ... [...] perfetto [. ..] ... [...]... [...] ... [...] ... [...] ... [...]. [...] ... [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...][...] ... [...] divino [...] ... [...] ... [...] ... il pensiero] [il pensato] che era pre-[conosciuto] insieme con alcuni poteri: [un recipiente] interamente perfetto [,] fondazione di tutto e causa di tutti [loro], poiché [ella è perfezione, anche] Barbelo, [e lui la calcola] come se stesso e [a colui che contiene] tutti questi [in se stesso], poiché non ha messo [nessuno ...] e i suoi [...] diventano [...] ... ma [...] [... ] [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] di ... [...] da [...] [e ...] diventare [...] chi [...] ... singolo [... quello] che [esiste] con una moltitudine ... [...] entro [a ...] secondo il [concetto] che esattamente [esiste], che è [inn]ominabile [e] in[conoscibile, una ] nascosta (Kalyptos) [Epinoia] ... [...] ... [...] triplo [...] .. [...] ma [... inno]minabile.
Tutti questi sono, così come é, emergono da lui che è inferiore. Se rendi gloria per lui lui e [rifletti su cosa sia] Esistenza [o come il Il Triplo Uno Potente è] la sua [esistenza, o come esso è uno Spirito unico] [cioè semplice] [ ...] ... [...] ... [...] farà [...] ... [...] che uno [... lo sa] [...] ... [...] perfetto è [... perfetto] e [...] ... che è ... [...] completa ... [...] ... [...] i suoi [...] ... [...] lui [...] vedi i [...] quelli, non l'ha potuto vederla .
Pertanto, è impossibile ricevere in questo modo in purezza maestosa,poiché è un'unità, più perfetta di [ciò che] è in una [forma] di [...] che [essi non vogliono conoscere] riguardo [... il’in]effabile [...] ... ... [...] ... [...] che [...] insieme [...]... [...] che [...] per ... [... invisibile] ... [... esistono] insieme ... [...] e [...] ... [...] ... .. [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... né [... differenze] tra questi e gli angeli, differenze tra questi e gli esseri umani, differenze tra queste [e] un'esistenza, tra [sostanze insostanziali] [e una sostanza , ] tra [intellezione] e [percezione] [...] veramente [...] quei [...] veramente [...] ... [per cui anche ...] il mondo [percepibile] [secondo] il modo ... [...] [esistenza ...] per ... [...] e [...] ... ... [ ...] ... [...] [...] [...] [...] [... colui che] lo avvicinerà con conoscenza sarà è abilitato, ma chi è lontano da lui resta inferiore. "

La risposta di Zostriano ai Luminari

E io dissi: "Perché hanno poi giudici vengono all’esistenza? Qual è la [sofferenza] del [...] per... [... l'ignoranza]e [...] ... [...]... [...] ma [...] ... [...] attraverso [...] che [scopre] le sofferenze [che si verificano attraverso [il corpo e attraverso i suoi cinque] [sensi, che esistono] [fuori ...] ella dimora [...] la divisione"

La Rivelazione dei Luminari del Barbelo Aeon: Parte II

Testo danneggiato: 96,20-113,14

[...] ... [...] ... [...] [...] [...] [...]maschio, da quando ella è conoscenza [del] grande Spirito Invisibile , l'immagine del primo Kalyptos, le [Beatitudini] che dimorano nello Spirito [invisibile], [senza] i non [...] non - [...] per [...] sa [...] [...] i primi [...] non [...] ... [...] ... [...] è visibile [...] conoscenza [ ...] [...] ... ... [...] ... [...] [...] ... 21 [...] 22 [ ...] [...] [...] [...] [...] [...] [e] una perfetta Henad di un'unità completa.
[E] quando fu completamente separato dall'EInterezza [...] Esistenza e [...] ... [e] i pensieri [...] ... [...] ... [...] [percezione ...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [... ] ... [...] ... [...] ... [...] che ... [...] ... ... [...]. ..... [...] ... [...] ... [...] ... [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...]
[...] ... lei sta a riposo [...] [... esistenza ...] ... [...] che [...] ... [...] conoscenza [...] lui 7 [...] ... [...] ... [...] benedica [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] che [...] ... [...] e [...] ... [...] ...[...] ... [...] ... [...] [...] [...] [...] [...] [ ...] [...]... [...] tre [...] ... [...] che [...] ... [.. .] ... [...] .. [...] ... [...] Arm[ozel ...] ... [...] [... il ... [...] è il [...] [attraverso ...] potenza [... prima] ... [...] .. [...] .. [...] 1che [...] 1avanti [...] ... [...] ... [...] prima [...] ... [...] [...] [... ] [...] [...] [...] [...] [...] invisibile [...] [...] che uno [...] [... questo] è il [...] ... [...] ... [...] [...]. [...] specie [...] ... [...] ... [...] di un [...] ... [...]. .. [...] ... [...] Kalyptos [...] undivided [...] ... [...] ... [...]. .. [... pensiero] [...] ...[...] ... [...] [...][...] [...] [...]... [...] che esistono [...] . [...] [...] ... [...] ... [...] e [...] ... [... tutti] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] lui [...] .. [...] ... [...] ... [...] e [...]quelli [...] a [...] ... [...] ... [...] ... [...] alcuni [...] . [...] ... [...] [...] [...] [...] [...] [...]i principi di [...] [che veramente] esistono. Ma [quelli] ... [che] esistono [... essenza] [...] in [... questo] è [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] avanti [...] [...] non [...] ... [...] questo [...] ... [...] ... [. ...] ... [...] e [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] rivela [...] di coloro che [dimorano] [...] ... di quei e [...] questo. [...] Epinoia [...] ... [...] vedi [...] ... [...] ... [...] . [...] ... [...] ... [...] lui [...] veramente [...] .. [...] che [...] e [...] ... [...] ... [...]... [...] ... [...] ... [...] [...] [...] [...] [...] [...] sono coloro che [stanno all'interno] l'eone di [...] venire su [...] ... [...] unito [...] che esistono in [...] che uno da un lato [...] quanto [...] quella [...] Una [... una] origine [...] maschi [...] e [ ...] questa [...] questione [...] singola [...] ... [... esistono] [...] ... [... ] ... [...] che [...] e [...] ... [...] [...] [...] [...] [...]... [...] ed esiste ... [...] è [...] e [in]... [divisibile ...] un limite di un [...] ... [...] un principio [...] ... [...] né di [...] ... [.... Per] colui che [...] [...] [altri ...] ... [...] e [...] .. [...] numero [...] ... [...] in base a [...] che [...] ... [...] ... [...] ... [...] [...] ... [...] ... [...] ... [...] [...] [...] [...] [... ] [...]loro [nell'ipostasi] e [... la loro] esistenza [...] ... [...] e [...] esiste come [...] un modulo [...] primi [...] ... [...] primi [...] dei [...] ... [...] ... [...] questo [...] ... [...] tre [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [... uno] [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] [...] non, danno [li] [...] Colui che esiste [da] tutti [. ...] e[...] una moltitudine di forme [...] creazione ... [...] e [...] avanti [...] rango [.. .] i [...] tre [...] nel [...] questi [...] il [...] di [...] appare [...] ... [...] ... [...] ... [...] ... [...] in [...] ... [...] [...] [...] [...] [...] (le pagine 109-112 non sono sopravvissute)

L’Eone Kalyptos

Il contenuto dell’eone Kalyptos

… e angeli, demoni, menti, anime, creature viventi, alberi, corpi e quelli prima di qiuelli, questi degli elementi semplici, dei semplici principi e quelli che sono in [miscela] e quelli che sono non mescolati:
aria [,] acqua, terra e numero, accoppiamento, movimento, [limitazione] , ordine, respiro, e tutto il resto. Ci sono quattro potenze che sono [in] quarto eoni],
quelli [che] sono nelle [totalità] e nelle perfezioni di tutti questi, i poteri [dei] poteri, [insiemi] di [insiemi], [generi] di [generi, angeli] [di] angeli, anime [di] anime, animali vivi [di] animali vivi, alberi [di] [alberi], corpi [di] [corpi].
E [...] [...] ... [...] [...]suo.
Ci sono [quelli] che sono come generati, e quelli che sono in una generazione non generata; e ci sono quelliche sono santi ed eterni, quelli che sono immutabile all'interno del cambiamento e in corruzione all'interno della incorruttibilità.
E ci sono quelli che esistono come interi; ci sono quelli [che sono] [generici] e quelli che abitano [un] ordine e un rango; ci sono quelli in [incotturribilità], ci sono quelli primari [che sono stabili] a riposo con quelli secondari [fra] tutti, [tutti] coloro [che] [derivano] da loro e [quelli che] esistono tra loro e [da] quelli che [seguono] [e] [da loro] ... [...] questi [...] ... [...].
E [essi] riposano [sul] quarto eone [...] [...] essi abitano [...] [...] ... dimorano [...] [ ...] l'intero [...]in essi, poiché è sparso all'estero. Non sono in conflitto tra loro, ma anche loro sono vivi; tra loro esistono e sono concordi tra loro come quelli che derivano da un unico principio. Essi abitano uniti perché tutti abitano un unico eone di Kalyptos,[anche se] diventano distinti nella capacità. Poichè eoni da eoni abitano, stando a riposo come devono.
[Ma] Kalyptos è un singolo eone; [esso] contiene quattro differenti eoni. Ciascuno degli eoni ha capacità, differenti dai primi e secondi, perché sono tutti eterni, e differiscono (soloamente) in rango e gloria. [E gli altri] che sono [nel] quarto eone e [negli eoni] che preesistono [sono] divini. [...] [...] sono [...] [...]
Tutti esistono in unità, initi e singolarmente, perfezionati in comunione e pieni dell'eone che esiste veramente.
Ci sono quelli tra coloro che sono venuti all’esistenza come se esistessero essenzialmente. E ci sono quelli che sono attivamente o [passivamente] quasi-[essenziali]; essi esistono secondariamente, per questo è l'ingenerazione delle entità ingenerate realmente esistenti che dimora in loro. Quando gli ingenerati nacuero, il loro potere si fissò.
C'è un una essenza incorporea con [un] indistruttibile [corpo]; in [quel luogo] c'è l’uno [veramente] esistente e immutabile] [quello, e anche] quello che muta [col] cambiamento; [con tutti loro] sta la [indissolubiltà] [e il] fuoco indistruttibile.

Il Cosmo Ideale dell'Eone Kalyptos ei modi del Non-Essere: Victorinus, Ad Candidum 8,8-21; 11,1-12

[E ...] [...] ... [...] sta in piedi.
È lì che tutte le creature viventi sono 3 esistenti individualmente, anche se unificate. La conoscenza della conoscenza è lì , così come una base per l'ignoranza.
Il caos è lì come pure un [posto] 9 per tutti loro, essendo [completi] mentre sono incompleti. La vera luce è lì, così come oscurità illuminata (ossia materia intelligibile) insieme a 1ciò che è veramente inesistente (cioè lordo materia), 13 che è non-realmente esistente (cioè anime), [nonché] quelli inesistenti che non sono affatto (cioè sensibili). 15
Ma lui <è> il [Buono] da cui deriva ciò che è buono e piacevole, 18 anche il dio da[l quale] deriva il divino, , così come ciò che [è al di là divino], ciò che è grande.
Perchè [non c'è niente] parziale; [non c'è] forma con il dio [di quest’uno] e quello [che] [è superiore a dio]. [...] [...] tutte queste [...] [...] la colpa [...] [...] ... [...] e genere.
Non si unisce con niente, ma rimanesolo in sé e si riposa all'interno del suo limite illimitato. Egli è [il] Dio di quelli che veramente esistono, un auto-[veggente] e il dio-rivelatore.

Barbelo prega se stesso e lo Spirito invisibile

Avendo potenziato colui che [conosce], Barbelo - l'Eone, la Conoscenza dell'Invisibile Tripla 12 Spirito perfetto alimentato - [glorificò] se stessa dicendo:
`Egli è vivo con la vita. Sono vivo in [unità]. Tu, O Unità, sei viva. È vivo, è tre. Tu sei la [triade] 1che [è] tre volte [replicato: AAA] EEE ».
[Sono] le primi sette [vocali]. Le terze [sette e] le seconde [sette sono EEE]EEEE AAAAAAA [...] E questo [ha quattro ...] [...] conoscenza [...] [... ] ... [...] [...] ... [...]parte.
Che mente! Che sapienza! Che conoscenza! Che dottrina!

I Quattro Luminari dell’Eone Kalyptos

Ai suoi luminari sono stati dati nomi:
il primo [è Arme]don e il suo consorte (è) [Armê; il secondo è Diphane[us] [e] suo consorte (è) Deiph [anea]; 8 il terzo è [Aphred] e il suo consorte (è) [...]; il quarto è [Solmi] e il suo consorte (è) Olmis.
E c'è Kalyptos, essendosi [unito] con la sua Idea. [Egli è] invisibile a tutti questi in modo che tutti possano essere potenziati da lui, dal momento che [<lui è> un dio] che dimora [nel] tutto perfetto [Eone]. Ci sono quarti che abitano (accanto a Kalyptos) e la prima. [E i quarto] sono in unione con lui solo 23 [e B]arbelo; [è prossimo dopo] [lei poichè ella è la loro totalità.
Il] [primo] luminarie [...] [... chi] conosce lui e colui che è posto (come) secondo. Ora il primo degli eoni é Harmedon, la gloria paterna.
Il secondo 5 luminare <è> quella che lo [conosce], ma tutti gli [individuali] <sono> una saggezza [di colui che] risiede nel quarto [eone], che ha rivelato [lui] le tutte le glorie.
[Il terzo] luminare <è> una [che] non lo [vede], essendo l'espressione razionale di tutte le [forme] così come ldelle [glorie]. [Egli è] la comprensione [cioè] il terzo [eone]. Quattro abitano: Malsedon e M [..] nios.
Il quarto luminare è colui che vede [lui,] essendo espressione razionale di tutte le forme [che sono] unificate, dimora [nell’] istruzione, gloria [e] verità dei [quattro eoni]. O[l ] mis, [...] e la [...][...] ... [...] [...] ... [...] [... il] quinto.
Il primo - che è, il secondo - è Kalyptos perfetto, perché ci sono i quattro luminari. 5 È Kalyptos che ha diviso nuovamente. Sono unificati e questi conoscitori sono tutti quelli che sono glorie; tutti sono perfetti. Egli è colui che sa tutto, perché è perfetto.
Da lui deriva ogni potere, e ognuno è con tutto il suo eone. È per lui e da lui che tutti provengono, il potere di loro tutti, il principio di tutti.
Quando conosce [se stesso], diventa un [secondo] eone e una seconda ingenerazione.
[Hanno] altri eoni [all'interno] [...] [...] ... [...] [...] ... [...] [...] [...] [... Se egli] diventa un Barbelo, diventa un primo Eone a causa della eternità dello spirito invisibile; (dal momento che Kalyptos è) la seconda ingenerazione.

Le glorie dell’Eone Kalyptos

Queste sono tutte le glorie:
i senza limiti Aphredoni, gli ineffabili, i rivelatori, gli immutabili, tutti i [...], i rivelatori-gloriosi; i manifesti manifestati a coppie, gli illimitati Solmises, gli autorivelati, quelli che sono [pieni] di gloria, quelli che [frequentano] le glorie, i benedetti, i M[alse] dons, i nascosti nascoste e i manifesti, 18 i limitati [che] superano i limiti, [e i pensieri] che sono [sopra i pensieri].
[Egli li stabilisce] [su ...] ... [...] [...] ... [...] [...] [...] [. ..] [...] [... avendo] decimila glorie in essi. Pertanto, è una gloria completa in modo che ogni volta può imbrigliare e controllare, divenendo completo. Così, anche se entra un corpo e una trasformazione materiale, non ne hanno ricevono grandi onore per la loro perfezione completa, che proviene da lui; tutti questi e loro associati sono perfetti.
Così ogni eone ha anche migliaia di eoni in sé stesso, in modo che possa collettivamente diventare un completo eone e ciascuno abiti nella [Beatitudine] del perfetto Invisible Triple Potente [Spirito in presenza de]l silenzio [del Dio] che è pre[conosciuto], anche la conoscenza 2[...] ... [...] [...] ... [...] [ ...] ...

L’ Eone Protophanes

Protopanes come immagine di Kalyptos

[...] [...] [...] intero [...], un silenzio della seconda conoscenza , il primo pensiero in accordo con il Triplo Potente Uno , dal momento che l'aveva comandato di conoscerlo in modo che egli potesse diventare tutto perfetto. E lui è intrinsecamente perfetto. È per semplicità e Beatitudine che è riconosciuto. [Ha ricevuto] la bontà con quella del successore delleone Barbelo che gli concede di essere. Non era il potere del primo, ma di quest'ultimo. Gli eoni che veramente esistono abitano nel silenzio. L’esistenza era inattività, e la conoscenza di Kalyptos autostailita era ineffabile.
Venuto [dalla] quarto, il [pensiero del suo] pensiero, il Proto[Phanes], il grande maschio perfetto [Mente, ...] [... Arme]do[n ...] [...] ... [...] [...] [...] [...]. Lui è la sua immagine, uguale in gloria e potenza , superiore a lui in rango, sebbene non in livello eonico. Come lui egli li possiede tutti, vevendo, coabitando in unione con l'eone all'interno degli eoni. Egli condivide una differenza quadrupla con tutto e restanti che sono lì.
E Kalyptos esiste veramente, e con lui si trova il gloriosissimo uno, Youel, il maschio glorioso virginale, attraverso il quale sono visti tutti quelli interamente perfetti. Quelli che sono davanti a lui sono i tre: 19
[il divino] Bambino, il Triplo [Maschio, e] il [divino] 21 [Autogenes].
Egli Possiede [tre] in uno che [fa quattro]. [Chi] domina anche il [...] dimora su [...] [...] ... [...] [...] [...] ... 10.000 volte.

I quattro eoni dell’Eone Protophanes

Il primo eone che lo abita <è ...>, da cui viene il primo luminoso Solmis e il divinatore (Selmen?), infinito secondo il modello negli eoni di Kalyptos e Doxomedon. Il secondo eone è Akremon ineffabile, contenente il secondo luminario Zachthos e Yachthos. Il terzo eone è Ambrosios la vergine, contenente il terzo luminario 1Setheus e Antiphantes. Il quarto eone rappresenta il [tripla]generato (Hymneos?) contenente [il] quarto luminary [Seldao] e Elenos.
Egli è [dominato] da[lla perfetta Mente Protophanes] Arm [edon ...] [...] ... [...] [...] [...] [. ..]
'PHOÊ ZOÊ ZÊOÊ ZÊ [OÊ] ZÔSI 2 ZÔSI ZAÔ ZÊOOO ZÊSEN ZÊSEN! Gli individui e i quattro che sono otto sono vivi! ÊOOOO ÊA ÊÔ! Siete voi che siete prima di loro, voi che siete in loro tutti!'
Sono all'interno del perfetto maschio Armedon-Protophanes, attualità di tutti questi abitanti insieme.

L'Eone Autogenes ei suoi quattro Sub-Eoni

Poiché tutti gli individuali esistevano come perfetti, l'attività di tutti gli individuali apparve di nuovo. Per quanto riguarda il Divino utogenerato, egli trova in un eone contenente quattro diversi Eoni generati autogenerati.
Il primo eone in lui della prima luceè [Harmozel], Orneos, Euthrounios, chiamato anche [...] ... [...] [... il] secondo [eone] [la seconda Luce è] [Oraiael, Io]udas[i]os, Ap [..], Arros[iel]. Il terzo (eone) della terza Luce (è) Daveithe, Laraneus, Epiphanios, Eideos. Il quarto (eone) della quarta Luce è Eleleth, Kodere, Epiphanios, Allogenios.

Conclusione: Coloro che risiedono nella materia

Ora tutte le altre che risiedono nella materia erano tutte persistenti. E 'stato a causa della loro conoscenza del maestosità, la loro audacia e potenza, che sono venuti all’esistenza e si sono adornate. Poiché non conoscono Dio, essi passeranno.
Ecco, Zostrianos, hanno ascoltato tutte queste cose di cui gli dei sono ignoranti e che sono stato mal definito come angeli."

La risposta di Zostriano alla Rivelazione dei Luminari

Quanto a me, diventato audace dissi: "Io sono [ancora] stupito circa il triplo Potente Invisibile perfetto Spirito, come esiste per se stesso, [e anche la] [Causa] per la quale tutti loro [e] quelli che esistono veramente [...] ... [...] qual è il [luogo di] [quello] e [di che tipo è]? " 2[E dopo che] ebbi detto [queste cose, io fui] notevolmente [glorificato], mi riportatono in basso e partitono
Apophantes e Aphropais la luce del Vergine mi venne innazi e mi ha portato da Protophanes, 5 la grande Mente maschio perfetto.
Lì ho visto tutti mentre abitano nell'unità. Mi sono unito con tutti e benedetto
L’Eone Kalyptos, il virginale Barbelo, e l'Invisibile 12 Spirito.
Sono diventato tutto perfetto ed è stato potenziato. Sono stato iscritto nella gloria e sigillato. Ho ricevuto corone perfette.

Zostiano discende dagli Eoni e trascrive la rivelazione

Sono venuto innanzi agli individui perfetti. Tutti loro hanno discusso con me, e ho ascoltato con maestosità della conoscenza, gioia e la potenza di ricezione.
Quando sono tornato di nuovo agli Eoni autogenerati, ho ricevuto una vera e propria immagine, pura, degna della percezione.
Sono arrivato alle copie eoniche e sono sceso qui nel regno atmosferico.
Ho scritto tre tavolette di legno e e le ho lasciate come memoria per coloro verranno dopo di me, gli eletti viventi. Allora sono sceso al mondo percepibile e ho nuovamente indossato la mia immagine. Perché non era stato istruita, l’ho potenziata e sono andato in giro predicando la verità a tutti. Né gli esseri angelici del mondo né gli arconti mi hanno visto, perché ho annullato una moltitudine di disgrazie che mi avevano protato prossimo alla morte.

Zostrianos emette il richiamo al risveglio

Risvegliati una moltitudine un errante, dicendo: "Comprendete, voi che siete vivi, il santo Seme di Seth”! Non disobbeditemim. [Risveglio] 1la vostra parte divina come divino, e potenzio il vostro la vostra anima senza pecacto. Segnate il passaggio di questo mondo e cercate l'immutabile ingenerazione. Il [Padre] di tutti questi vi invita e al contempo vi attente. e anche quando sarete maltrattati, non vi abbandonerà.
Non battezzatevi con la morte, né affidatevi alle cose inferiori, come come se fossero superiori. Fuggite la follia e la schiavitù della femminilità, e scegliete per voi la salvezza della mascolinità.
Avete siete venuti per soffrire; piuttosto, siete venuti epr fuggire sfuggire dalla vostra schiavitù. Liberatevi, e ciò che via ha legato annullato. Salvate voi stessi, così che quella (la vostra anima) possa essere salvata.
Il Padre via ha mandato il Salvatore e vi ha dato potenza! Perché esitate? Cercate quando siete cercati; quando siete invitati, ascoltate. Per il tempo è breve. Non fatevi guidare dalla astrazione. Grande è l'eone degli eoni dei vivi, e la [punizione] per coloro che non sono convinti. Molti legami e castigatori vi circondano. Siate veloci prima che la distruzione vi raggiunga.Ecco la luce! Fuggite l'oscurità. Possiate non essere indotti fuori strada alla distruzione."
ZOSTRIANOS
Parole della verità di
Zostrianos. Dio della Verità.
Parole di Zoroastro.