Primo
Apocalisse di Giacomo
Signore mi disse: “Osserva
ora il compimento della mia salvezza. Ti ho indicato queste cose, Giacomo,
fratello mio. Non senza motivo ti ho chiamato «mio fratello sebbene tu non sia,
materialmente, mio fratello. Né io ignoro quanto ti riguarda: sicché quando ti
un segno, conosci e ascolta.”
“Nulla esiste ad
eccezione di Colui che è. Egli è innominabile e inesprimibile. Anch'io sono
innominabile, venuto da Colui che è; sebbene mi sia stato dato un gran numero
di nomi: due provengono da Colui che è. Io, poi, sono prima di te. Poiché tu
hai domandato a proposito della femminilità: la femminilità esisteva, ma la
femminilità prima non c'era. Essa si preparò forze e dèi. Ma quando io venni,
essa non esisteva. Io esistevo perché io sono immagine di Colui che è. Ora io
portai l'immagine di Colui che affinché i figli di Colui che è possano
conoscere le cose che loro e le cose che a loro sono estranee. Ecco che io ti
rivelerò ogni cosa di questo mistero. Essi, infatti, mi afferreranno
dopodomani. Ma la mia salvezza sarà vicina.”
Disse Giacomo:
«Rabbi, tu hai detto: “Essi mi afferreranno”, ma che cosa potrò fare, io?».
Egli mi rispose: «Non temere, Giacomo! Essi afferreranno anche te. Ma lascia
Gerusalemme. È essa, infatti, che ai Figli della Luce dà sempre il calice
dell'amarezza; essa è il luogo di soggiorno di un gran numero di arconti.
Tuttavia la tua salvezza ti salverà da essi, acciocché tu possa comprendere chi
sono essi, e di che genere sono. Tu ... E ascolta. «Essi non sono nella Luce,
ma arconti ... Questi dodici ... sulla loro propria ebdomade.».
Giacomo disse:
«Rabbi, sono dunque dodici le ebdomade, e non sette come è scritto nelle
Scritture?». Il Signore rispose: Giacomo, colui che ha parlato in questa
scrittura aveva una conoscenza limitata, ma io ti svelerò ciò che è uscito da
Colui che non ha numero: io ti indicherò il suo numero; ciò che è uscito da
Colui che non ha misura: io ti indicherò la sua misura».
Giacomo rispose:
«Ecco dunque che ho ricevuto loro numero e le misure, sono settantadue!». Il
Signore disse: «Questi sono i settantadue cieli, che sono i loro satelliti.
«Sono le forze di tutta la loro potenza, e furono stabilite da essi. Sono
quelle che erano suddivise in ogni luogo e disposte sotto il potere dei dodici
arconti. «Tra di esse la potenza inferiore generò, per sé, angeli e innumerevoli
eserciti, ma Colui che è ... sono innumerevoli. «Ora se tu volessi numerarle
non saresti capace di farlo fino a quando non avrai allontanato da te la cieca
mentalità di questa catena della carne che ti circonda. Allora potrai a Colui
che è. E tutti questi che non hanno numero saranno numerati tutti, dopo che
tutti saranno nominati».
Giacomo disse: «Or
dunque, Rabbi, in che modo perverrò a Colui che è, dato che tutte queste
potenze e questi eserciti sono agguerriti contro di me?». Egli disse: «Queste
potenze non sono agguerrite soltanto contro di te, ma sono agguerrite anche
contro un altro. Queste potenze sono agguerrite contro di me. Sono agguerrite
insieme ad altre potenze, sono agguerrite contro di me in un giudizio. Tuttavia
non fui giudicato da loro, anzi da loro ho ricevuto la mia salvezza. Rifletti
sulle lotte ch'io sosterrò nel mio cuore, che pure non era amaro verso di essi,
né in seguito li biasimerò. In me invece vi sarà silenzio e mistero nascosto. E
tuttavia ho paura davanti alla loro collera».
Giacomo disse:
«Rabbi, se essi si agguerriranno contro di te, non c'è dunque alcun biasimo? Tu
sei venuto con la conoscenza per biasimare il loro oblio, tu sei venuto con la
ricordanza per biasimare la loro ignoranza.
Ma io ero in ansia
per te.
Tu, infatti, sei
disceso in una grande ignoranza; in essa però tu non fosti macchiato da alcuna
cosa. Sei disceso in una grande incoscienza, ma (in te) rimane la tua
ricordanza. Tu hai camminato nel fango, ma i tuoi abiti non furono macchiati,
non fosti sepolto dal loro sudiciume, né fosti ghermito.
Ma io non sono come
loro, mi rivestii soltanto di tutto ciò che è loro.
In me c'è il loro
oblio; e tuttavia ricordo cose che a loro non appartengono. In me c'è ... ed io
in loro ...
... conoscenza ...
non nelle loro sofferenze ... Ma io davanti a loro sono diventato pauroso,
perché essi comandano. Infatti: Che cosa faranno? Che cosa sarò capace di dire?
Che parola sarò capace di pronunciare per sfuggire loro?».
Il Signore rispose:
«Giacomo, lodo il tuo pensiero e la tua paura. Se tu seguiti ad angustiarti,
non darti pena d'altra cosa all'infuori della tua salvezza. Ecco, infatti,
ch'io porterò a compimento questo destino sulla terra, come ho detto. Dall'alto
dei cieli ti svelerò la tua salvezza».
Giacomo disse:
«Rabbi! Come? Dopo queste cose ti manifesterai a noi di nuovo? Dopo che ti
ghermiranno, tu porterai a compimento questo destino e andrai da Colui che è?».
Il Signore rispose: «Giacomo! Dopo ti svelerò ogni cosa, non soltanto per amor
tuo, ma per l'incredulità degli uomini, affinché sia in essi la fede. «Una
moltitudine, infatti, giungerà alla fede: cresceranno in essa fino a diventare
perfetti. «Dopo io apparirò per riprovare gli arconti. Rivelerò loro che Egli è
inafferrabile. Se essi tenteranno di afferrarlo, Egli sopraffarà ognuno di
loro. «Ma adesso me ne andrò. Ricordati delle cose ti ho detto. Possano esse
realizzarsi su di te!». Giacomo disse: «Signore, mi affretterò come tu hai
detto». Il Signore lo salutò e portò a compimento quanto era giusto.
Quando Giacomo udì
parlare della sua ne fu molto rattristato. Essi aspettavano il segno della Sua
ed Egli venne dopo molti giorni. Giacomo camminava sul monte detto «Gaugelan»
con i suoi discepoli, che lo ascoltavano molto rattristati. Egli ignorava che
c'è un Consolatore poiché è detto: «Costui è quello che vi consolerà». Questa ê
una seconda Quella volta la folla si disperse, ma Giacomo rimase preghiera ,
era sua consuetudine.
Gli apparve il
Signore. Egli allora arrestò la preghiera, lo abbracciò, lo baciò e disse:
«Rabbi, Ti ho trovato! Ho udito della tua Passione che hai sofferto, e ne sono
rimasto molto rattristato. Tu conosci la mia compassione; Perciò volevo
andarmene, pensando: “Non voglio più vedere questo popolo. Devono essere
condannati, a causa di quello che hanno fatto. Poiché quanto hanno fatto ê
sconveniente”¬.
Il Signore rispose:
«Giacomo, non devi darti pena per me né per questo popolo. Io sono Colui che
era in me. Non ho sofferto in alcun modo, né sono stato maltrattato, e questo
popolo non ha fatto nulla di male. Questo popolo comunque era tipo degli
arconti, ed era giusto che ciò accadesse per mezzo loro. Tuttavia anche se
so-no gli arconti che hanno fatto questo, esso è utile per te. Tu sei in
collera contro questo popolo che maltratta i giusti e Colui che gli ê come un
servo. Perciò il tuo nome ê “Giacomo il Giusto”. Osserva come tu diventi
so-brio quando mi vedi, e sospendi la tua preghiera. Tu, infatti, sei un giusto
di Dio, Tu mi hai abbracciato e baciato. «In verità ti dico: hai suscitato
contro di te grande ira e rabbia; ma questo avvenne affinché questi diventino
altri».
Ma Giacomo aveva
paura e piangeva. Era molto rattristato. Sedettero su di una pietra. Il Signore
gli disse: «Giacomo, così accoglierai queste sofferenze. «Ma tu non essere
triste. La carne, infatti, è debole: essa riceverà ciò che le è destinato. «Tu,
però, non essere angustiato, non aver paura». Il Signore tacque.
Ora, dopo che udì
queste parole, Giacomo asciugò le lacrime dai suoi occhi, e restò molto amareggiato
a causa della pusillanimità. Il Signore allora gli disse: Giacomo, ecco che io
ti rivelerò la tua salvezza. Quando ti cattureranno e patirai queste
sofferenze, una folla si armerà contro di te per catturarti. Soprattutto tre di
loro ti cattureranno: costoro siedono come gabellieri e non soltanto esigono il
tributo, ma rapiscono con violenza anche le anime. Quando cadrai in loro
potere, uno di essi, la loro guardia, ti domanderà: «Chi sei tu e donde
vieni?». Tu risponderai: «Io sono un figlio e provengo dal Padre». Egli ti
dirà: «Che figlio sei tu e da quale padre provieni?». Tu gli risponderai: «Io
provengo dal Padre preesistente, e sono un figlio che è dal Preesistente».
Allorché ti dirà: «Perché sei stato mandato?», Risponderai: «Sono venuto per vedere,
le cose che sono mie, e tutte quelle che a me sono estranee».
Egli ti domanderà:
«Per te tutto questo è estraneo?». Tu risponderai: «No, non è interamente
estraneo, ma proviene da Achamòth, cioè dalla femmina. È lei che lo ha creato
allorché trasse giù questa stirpe dal Preesistente ... Perciò essa non è
estranea, ma è nostra.
«È nostra perché
colei che è signora su di esso proviene dal Preesistente. Ma contemporaneamente
ciò è estraneo perché il Preesistente non ebbe alcuna comunione con lei, quando
lei si accingeva a creare». Allorché egli ti domanderà ancora: «Dove vuoi
andare?». Tu devi rispondere: «Al luogo donde sono venuto, là io voglio
ritornare». Se tu risponderai così, sfuggirai ai loro assalti.
Ma se cadi nelle mani
dei tre violenti che portano via violentemente le anime in quel luogo, tu dirai
loro: «Io sono un vaso assai più prezioso della femmina che vi fece ...» ... la
sua radice. Voi pure, da parte vostra, sarete sobri ... Ma io invocherò
l'intramontabile conoscenza, cioè Sofia, la quale si trova nel Padre ed è la
madre di Achamòth. Achamòth non ebbe un padre né ebbe un compagno maschio, lei
è una femmina da una femmina. Lei vi ha creato senza un compagno maschio,
poiché essa è sola, ed è nell'ignoranza di tutto ciò riguarda la vita e l'opera
di sua Madre, la quale pensava di essere sola. Ma io griderò verso sua Madre.
Allora essi resteranno confusi, biasimeranno la loro radice e la della loro
Madre. Tu invece salirai a che è tuo ... il Preesistente Uno».
Essi sono un tipo dei
dodici discepoli e delle dodici coppie di compagni, di Achamòth, che si
interpreta Sofia. Ma io, chi sono io, chi è l'intramontabile Sofia, attraverso
la quale sarai salvato tu e tutti i figli di Colui che è? Sono cose che essi
hanno conosciuto, e le hanno poi nascoste in se stessi. Tu le devi nascondere
in te stesso queste cose, e devi mantenere il silenzio. Le devi però
manifestare ad Addai. Quando tu te ne andrai, subito verrà condotta una guerra
contro questo paese. Piangi, allora, per colui che abita in Gerusalemme. Ma
Addai porterà queste cose nel suo cuore. Nel decimo anno, Addai si siederà e le
scriverà. Allorché egli le avrà scritte, saranno date e trasmesse a coloro che
hanno la vera conoscenza. Egli ê chiamato Levi. Allora egli porterà ... parola
... da ciò che io ho detto prima ... una donna ... Gerusalemme in lei ... e per
mezzo di lei egli genererà due figli. Essi erediteranno queste cose e la
mentalità di colui che la solleverà in alto. Attraverso lui riceveranno ... dal
suo intelletto. Ora il più giovane di loro, è il più grande. E queste cose gli
saranno nascoste fino a quando non avrà raggiunto l'età di diciassette anni ...
egli sarà molto perseguitato dai suoi compagni Sarà da essi predicato, ed egli
predicherà questa parola. Allora egli diverrà un seme di Colui che è.
Giacomo disse: «Io
sono contento della tua risposta e le cose (che hai detto) corrispondono al
desiderio della mia anima. Tuttavia ti presento ancora una domanda: “Chi sono
le sette donne divenute tue discepole?”. Ed ecco che tutte le donne ti
benedicono. «Io intanto mi stupisco che vasi privi di forza siano diventati
forti per opera della sensibilità che è in esse». Il Signore rispose: «Tu fai
bene a meravigliarti di questa meraviglia ...¬. uno spirito di ... uno spirito
di riflessione, uno spirito di consiglio, uno spirito di ... uno spirito di
conoscenza ... e di timore, allorché noi passammo attraverso l'alito di questo
arconte, detto Adonaios ... lui e ... egli era ignorante ... allorché uscii da
lui, egli pensava ch'io fossi un figlio suo. In quel tempo egli fu gentile con
me, come se fossi stato un suo figlio. E allora, prima ch'io apparissi qui, in
questo luogo, le gettò in questo popolo. Allora dal luogo del cielo, i profeti.
...
Giacomo disse: «Rabbi, cosi, dunque ... In essi ... tutto specialmente ...». Il
Signore disse: «Giacomo, io ti lodo
camminare
sulla terra le parole ... mentre egli Getta via lungi da te il calice, cioê
l'amarezza. Poiché
alcuni di loro si
ergono contro di te, giacché tu hai iniziato a conoscere le loro radici
dall'inizio alla fine. Getta via lungi da te ogni iniquità e sta attento che
essi non siano invidiosi di te. «Quando tu dici queste parole di percezione,
fai coraggio a queste quattro: Salome, e Miriam e Marta e Arsinoe ...». ... non
ti servono come questo popolo, che in realtà serve Adonaios facendo salire
olocausti e offrendo frutti. Ma non è così che ci si comporta verso di me,
bensì si offriranno primizie e si faranno salire verso il cielo ... cosicché si
manifesti la potenza di Dio. Il transitorio salì verso l'intransitorio, e
l'elemento femminile si incontrò con l'elemento maschile.
Giacomo disse:
«Rabbi, la loro stirpe fu dunquegettata tra le spine. Infatti, li hanno derisi,
e li hanno pure perseguitati ...». ... Tu, infatti, hai ricevuto ... della
conoscenza. E tu li interrogherai sul modo di camminare, e, camminando, tu
troverai la conoscenza. Ma Io me ne andrò e manifesterò che essi hanno creduto
in te per poter essere liberati a propria benedizione e salvezza: questa
manifestazione si avvererà.
Allora Egli subito se
ne andò dopo avere rimproverato i Dodici, e infuso in essi la gioia in merito
alla via della conoscenza e consolidato il loro pensiero ...
E la maggioranza di
loro ... quando videro che nulla lo accusava, gridarono: «Toglietevi, affinché
lo possiamo eliminare ...
«Eliminiamolo dalla
terra! Non è, infatti, degno di vivere». Ma gli altri avevano paura. Si alzarono
e dissero: «Noi non abbiamo comunione alcuna con quanti versano questo sangue.
Un uomo giusto infatti perirà a causa dell'ingiusto» ... Così Giacomo se ne
andò ...
alora adamo era femina!?!
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